Aspettando Fontanesi / Courbet e la natura

14 Dic 2018, 18.00 Sala del Tricolore

Aspettando Fontanesi
pittura dell’Ottocento oggi nelle grandi esposizioni italiane

Courbet e la natura
Vasilij Gusella

Nell’attesa della grande mostra “Antonio Fontanesi e la sua eredità”, che si terrà a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia dal 6 aprile 2019, inaugura venerdì 14 dicembre in Sala del Tricolore il ciclo di conferenze “Aspettando Fontanesi” incentrato sulle più importanti mostre dedicate ai maestri e alla pittura dell’Ottocento in questo momento in corso a Ferrara, Milano, Torino, Forlì.

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Venerdì 14 dicembre alle 18.00, presso la Sala Tricolore in Piazza Prampolini, 1, a Reggio Emilia, Vasilij Gusella, curatore per la Fondazione Ferrara Arte, illustrerà il percorso espositivo della rassegna “Courbet e la natura”.

L’esposizione, aperta fino al 6 gennaio 2019 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, racconta la carriera di Gustave Courbet e consente di scoprire il suo originale e rivoluzionario approccio alla pittura di paesaggio.

Una cinquantina di opere provenienti dai più importanti musei internazionali, come la National Gallery di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Musée d’Orsay e il Petit Palais di Parigi, invitano il visitatore a seguire il filo che dal paesaggio di matrice romantica conduce a quello realista, fino ai presupposti dell’impressionismo.

La mostra, a cura di Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède, è organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Gli altri appuntamenti di “Aspettando Fontanesi”: 11 gennaio, “Romanticismo” con Fernando Mazzocca, 22 febbraio, “I Macchiaioli” con Virginia Bertone e Silvestra Bietoletti, 22 marzo, “Ottocento. L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini” con Francesco Leone.

‘Aspettando Fontanesi’ è promosso e organizzato dai Musei Civici in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di commercio di Reggio Emilia, Apt Servizi.

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‘ASPETTANDO FONTANESI’
PITTURA DELL’OTTOCENTO OGGI NELLE GRANDI ESPOSIZIONI ITALIANE

Reggio Emilia, Sala del Tricolore
Da venerdì 14 dicembre – ore 18

Nell’attesa della grande mostra ‘Antonio Fontanesi e la sua eredità’, che si terrà a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia dal prossimo aprile, inizia venerdì 14 dicembre in Sala del Tricolore il ciclo di conferenze ‘Aspettando Fontanesi’, incentrato sulle più importanti mostre dedicate ai maestri e alla pittura dell’Ottocento in questo momento in corso a Ferrara, Milano, Torino, Forlì.
Con questo scambio culturale, animato dagli interventi di studiosi, curatori delle mostre e direttori di Gallerie e Musei, Reggio Emilia inizia così un percorso di avvicinamento alla retrospettiva sul Fontanesi, ‘indagando’ sugli autori e l’ambiente artistico ‘respirati’ dal pittore e incisore reggiano.
‘Aspettando Fontanesi’ è promosso e organizzato dai Musei Civici in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di commercio di Reggio Emilia, Apt Servizi.

‘Aspettando Fontanesi’ è composto da quattro incontri, uno al mese da dicembre 2018 a marzo 2019, cioè sino a ridosso dell’inaugurazione della grande mostra sul pittore reggiano, e saranno tutti al venerdì, con ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti).

Si comincia venerdì 14 dicembre, primo incontro, con la mostra Courbet e la natura.

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Venerdì 14 dicembre alle ore 18, nella Sala Tricolore di Reggio Emilia (in piazza Prampolini 1) Vasilij Gusella, curatore per la Fondazione Ferrara Arte, illustrerà il percorso espositivo della rassegna Courbet e la natura.
L’esposizione, aperta fino al 6 gennaio 2019 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, racconta la carriera di Gustave Courbet e consente di scoprire il suo originale e rivoluzionario approccio alla pittura di paesaggio.
Una cinquantina di opere provenienti dai più importanti musei internazionali, come la National Gallery di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Musée d’Orsay e il Petit Palais di Parigi, invitano il visitatore a seguire il filo che dal paesaggio di matrice romantica conduce a quello realista, fino ai presupposti dell’impressionismo.
La mostra, a cura di Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède, è organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.
Provocatore, padre del realismo e uomo dalla personalità complessa, Courbet fu anche un eccellente paesaggista, che considerava la natura la sua principale fonte di ispirazione: non a caso due terzi della sua produzione sono costituiti da panorami, vedute, scorci, orizzonti, lande campestri, in cui il protagonista è l’elemento naturale.

Per la prima volta dopo circa cinquant’anni dall’ultima rassegna a lui dedicata, Gustave Courbet torna in Italia. Palazzo dei Diamanti gli rende omaggio con un’importante retrospettiva che racconta la carriera del grande maestro francese, approfondendo, in particolare, la sua ampia produzione di paesaggi e il suo singolare rapporto con la natura.
L’esposizione presenta circa cinquanta tele provenienti dai più importanti musei internazionali e conduce il visitatore in un percorso emozionante: dalle vedute della natia Franca Contea alle spettacolari marine spesso scosse dalla tempesta, dalle misteriose grotte da cui scaturiscono sorgenti alle cavità carsiche che si spalancano nei torrenti, dai sensuali nudi immersi in una rigogliosa vegetazione alle suggestive scene di caccia, fino ai potenti capolavori realisti della maturità.
Dotato di una rara sensibilità, la sua visione personale ma realistica del mondo lo ha portato a innovare profondamente la pittura. Le sue opere, mantenendosi in bilico fra gli echi del Romanticismo e i riflessi di un Impressionismo che proprio in quegli anni muoveva i primi passi, rappresentarono un sicuro modello di riferimento per Manet, Monet, Degas e compagni. In questo senso la sua passione per il mondo naturale lo portò a ‘fotografare’ gli angoli più reconditi dei luoghi in cui si recò nel corso dei suoi frequenti viaggi – Parigi, la natia Ornans e i suoi dintorni, le coste della Normandia e del Mediterraneo, la Germania e la Svizzera – restituendoci tutto il sentimento realista, e insieme lirico, di quegli umidi sottoboschi, dei cieli immensi, dei mari, dei torrenti, delle cascate, dei corsi d’acqua e delle grotte.

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Gli altri incontri di ‘Aspettando Fontanesi’

Venerdì 11 gennaio 2019 sarà la volta di Fernando Mazzocca curatore della mostra Romanticismo che si svolge a Milano, alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala e al Museo Poldi Pezzoli dal 26 ottobre 2018 al 17 marzo 2019, prima mostra dedicata al contributo italiano al movimento che ha cambiato, nel corso della prima metà dell’Ottocento, la sensibilità e l’immaginario del mondo occidentale.
Milano – che tra le grandi città d’Italia è quella che ha avuto in quegli anni la maggiore vocazione europea – è stata uno dei centri della civiltà romantica, sia per quanto riguarda le arti figurative, che sul versante letterario e musicale. Pensiamo alle esposizioni d’arte, ai grandi collezionisti, alle imprese editoriali, ai teatri – tra cui La Scala – e a protagonisti come Foscolo, Manzoni, Rossini, Hayez e Verdi.
L’esposizione celebra l’identità e il valore del Romanticismo italiano, in rapporto a quanto si andava manifestando nel resto d’Europa – in particolare in Germania, nell’Impero austriaco, in Inghilterra e in Francia – tra il Congresso di Vienna e le rivoluzioni che nel 1848 sconvolsero il vecchio continente. Le opere esposte alle Gallerie d’Italia di Milano e al Museo Poldi Pezzoli documentano un periodo che va dai fermenti preromantici fino alle ultime espressioni di una cultura che, almeno nel nostro Paese, avrà termine con la realizzazione dell’Unità d’Italia e l’affermazione del Realismo, che del Romanticismo rappresenta l’antitesi.

In mostra, i dipinti dei maggiori interpreti della pittura romantica: Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Giovanni Carnovali detto Il Piccio, Massimo d’Azeglio, Giovanni Migliara, Angelo Inganni, Giuseppe e Carlo Canella, Ippolito Caffi, Salvatore Fergola, Giacinto Gigante, Pitloo, Domenico Girolamo Induno. Tra le sculture spiccano i lavori di tre straordinari maestri: Lorenzo Bartolini, Pietro Tenerani e Vincenzo Vela. Non mancano grandi artisti di diversa nazionalità attivi in Italia, come Caspar David Friedrich, Franz Ludwig Catel, Jean-Baptiste Camille Corot, William Turner, Friedrich von Amerling, Ferdinand Georg Waldmüller, Karl Pavlovič Brjullov, che permettono di approfondire le relazioni intercorse tra il Romanticismo italiano e quello europeo.

Venerdì 22 febbraio 2019, con Virginia Bertone e Silvestra Bietoletti, sarà presentata la mostra I macchiaioli. Arte italiana verso la modernità, alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino fino al 24 marzo 2019.
L’esposizione illustra gli antefatti, la nascita e la stagione iniziale e più felice della pittura macchiaiola, ossia il periodo che va dalla sperimentazione degli anni Cinquanta dell’Ottocento ai capolavori degli anni Sessanta, saranno i protagonisti della mostra che per la prima volta alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino valorizzerà il dialogo artistico tra Toscana, Piemonte e Liguria nella ricerca sul vero.
La mostra organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, a cura di Cristina Acidini e Virginia Bertone, con il coordinamento tecnico-scientifico di Silvestra Bietoletti e Francesca Petrucci, vede la collaborazione dell’Istituto Matteucci di Viareggio e presenta circa 80 opere provenienti dai più importanti musei italiani, enti e collezioni private, in un ricco racconto artistico sulla storia del movimento, dalle origini al 1870, con affascinanti confronti con i loro contemporanei italiani.

Venerdì 22 marzo 2019 con Francesco Leone si parlerà della mostra Ottocento. L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini, che si terrà a Forlì, ai Musei San Domenico, dal 9 febbraio 2019 al 16 giugno 2019. Curata da Fernando Mazzocca e Francesco Leone, questa mostra vuole mettere un punto fermo sull’Ottocento italiano, focalizzandosi sui sessant’anni fatidici che intercorrono tra l’Unità d’Italia e lo scoppio della Grande Guerra, presentando i capolavori, molti dei quali ancora da riscoprire, dei protagonisti di quei tormentati decenni. “Attraverso un immersivo viaggio nel tempo e nello spazio – si spiega a proposito della mostra – ci vengono incontro capolavori di pittura e di scultura che segnano aspetti culturali e sociali nuovissimi, di impatto popolare e dal significato universale. La varietà dei linguaggi con cui sono stati rappresentati consente di ripercorrere le sperimentazioni stilistiche che hanno caratterizzato il corso dell’arte italiana nella seconda metà dell’Ottocento e alle soglie del nuovo secolo, in una coinvolgente dialettica tra la tradizione e la modernità”.

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IN ANTEPRIMA

Dal primo febbraio al 15 marzo 2019, infine, quale anteprima della mostra ‘Antonio Fontanesi e la sua eredità’, presso sede Credem di via Emilia San Pietro 4 a Reggio Emilia, nell’ambito del progetto Spazio Credem, l’esposizione del dipinto Ingresso di un tempio a Tokyo di Antonio Fontanesi. Ingresso gratuito.

          

Vai alla mostra “Courbet e la natura” a Palazzo dei Diamanti

 

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione

Info:

0522 456477 Musei Civici – uffici, via Palazzolo, 2
(da lun a ven: 09.00 – 13.00 / mar, gio: 14.00 17.00)
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
orari di apertura
musei@comune.re.it