Missione archeologica italo-albanese di Phoinike

Sandro De Maria
Professore ordinario di Archeologia Classica presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
presenta il libro
La decorazione architettonica di età ellenistica e romana nell’Epiro del Nord
di Marco Podini

Intervengono:
Roberto Macellari e Marco Podini, autore del libro

Nel contesto del mondo greco l’Epiro antico e soprattutto la Caonia, la sua parte più settentrionale, sono sempre stati territori particolari. L’economia essenzialmente pastorale, l’organizzazione per ethne e l’assetto politico di tipo federale hanno inevitabilmente ritardato la loro urbanizzazione e l’adozione di un’architettura di prestigio rispetto al resto della Grecia. Segni tangibili di monumentalizzazione compaiono solo a partire dagli anni centrali del III sec. a.C., in coincidenza con l’affermarsi dell’arte e della cultura ellenistica. Ma il perdurare di un’edilizia “povera”, fatta di legno, argilla cruda e terracotta, ha fatto sì che siano pochi i contesti monumentali della Caonia ben conosciuti e documentati e a questa scarsità di resti ha corrisposto un vuoto quasi assoluto della ricerca. Il volume di Marco Podini “La decorazione architettonica di età ellenistica e romana nell’Epiro del Nord” colma questa lacuna, rendendo finalmente disponibile alla riflessione critica un materiale in gran parte sconosciuto.

Membro della Missione archeologica italo-albanese di Phoinike dal settembre 2000, Podini ha esplorato nel corso degli anni l’Albania meridionale, in un territorio che, in antico, corrispondeva alla parte settentrionale dell’Epiro e all’Illiria meridionale, dove ha schedato un’importante quantità di elementi architettonici sparsi tra i vari siti archeologici albanesi.
Lavoro tanto più arduo in quanto non solo gravato da impedimenti oggettivi (difficile raggiungibilità dei siti, impossibilità di accesso a proprietà private e magazzini, progressivo degrado dei frammenti esposti agli agenti atmosferici e di facile sottrazione) ma finora totalmente eluso per il generale disinteresse degli studiosi verso questa specifica categoria di materiali, disinteresse che ne ha purtroppo sensibilmente pregiudicato la conservazione. A ciò si è aggiunge la rapida e inquietante cementificazione del territorio che pone costantemente a rischio la tutela dei siti archeologici albanesi.
Lo studio degli apparati architettonici ha fornito molte informazioni sui programmi edilizi, la circolazione di idee e maestranze e, in generale, sulla storia degli aggregati urbani nel mondo classico. L’inquadramento stilistico e tipologico degli elementi decorativi e l’identificazione dei fattori di continuità o discontinuità sono il primo passo verso ulteriori e più approfonditi lavori di inventariazione e catalogazione dei materiali.

Il libro di Podini dunque non solo spalanca una finestra conoscitiva sulle specificità e l’evoluzione delle città dell’Epiro settentrionale fino alle soglie dell’alto-medioevo ma rappresenta un punto di partenza anche metodologico per futuri studi e confronti