Nevio Dromo e Nevia Filumina, per sempre sposi

Nevio: quando Philumina arrivò, ero un giovane schiavo molto considerato dalla padrona. Mi forniva precise indicazioni su come accogliere nella casa gli ospiti del signore e curare ogni dettaglio. Ordinavo e governavo. Per questo gran daffare che mi davo, credo, destai l’attenzione di Philumina…

Philumina: fui per qualche tempo l’ancella prediletta della matrona. Solevo accompagnarla al mercato per le spese. La seguivo rapita dal suo portamento austero quando, con la palla, in segno di pudore nascondeva parte del viso e i bei riccioli. La cura dei suoi capelli era compito mio: ogni mattina li sistemavo con mano rapida ed esperta.

Nevio: Ci sposammo dopo aver comprato la libertà. I nostri figli non avrebbero serbato nel nome il ricordo della nostra schiavitù. Il matrimonio fu una cerimonia bellissima: la sposa indossava la palla color zafferano, il viso incorniciato dal velo arancione. Abbiamo trascorso insieme i nostri anni migliori; nemmeno la morte potrà separarci, abbiamo posto un veto sul nostro sepolcro e qui la nostra pietra serberà per i posteri il ricordo di noi.

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