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1968. LAMBRUSCO A PARIGI. LA FANTASIA AL POTERE

In anni recenti Rosanna Chiessi ha donato ai Musei Civici tutti i materiali (disegni, poesie, sculture, piccole istallazioni, fotografie) raccolti in occasione della mostra organizzata per ricordare Corrado Costa. Costa nasce a Neviano degli Arduini nel 1929, giovanissimo si trasferisce a Reggio. Negli anni del primo dopoguerra è tra gli animatori della “Goliardia” reggiana. La “Goliardia” è per lui l’occasione per creare situazioni e componimenti surreali. Ecco la quartina iniziale di uno di questi: “Qui si narra la tragica istoria / di una donna tagliata a pezzetti / con la testa staccata dal busto / oh che gusto, che gusto che c’è”.
Costa si laurea in giurisprudenza, praticherà tutta la vita la professione d’avvocato, ma i suoi interessi sono altri. Il “gruppo 63”, corrente di avanguardia letteraria, lo vede tra i fondatori;, la rivista “Malebolge” è animata da lui, Antonio Porta, Adriano Spatola, Nanni Scolari. Costa scrive un’infinità di saggi, poesie, pamphlet, ricordiamo “Inferno provvisorio”, “Le nostre posizioni”, “Cosa abbiamo avuto”. Si cimenta anche come paroliere, alcune canzoni di Vanni Catellani portano un suo testo. Costa non si sottrae a nessuna sperimentazione, disegna fa collages, istallazioni, performances. “Pari e Dispari” è la sede preferita per queste attività. Si devono a lui “I porci comodi” e “Le voci della poesia”. Negli ultimi anni anche i tribunali lo vedono protagonista. Costa è uno dei difensori della “Brigate Rosse”. Non lo fa per adesione ideologica, lui è liberale e libertario, ma per garantismo. Corrado Costa muore nel 1991. il 10 settembre 2014 sul “Corriere della Sera” lo ha ricordato Sebastiano Vassalli. “Quando i giornali cominciarono a parlare della rivolta degli studenti (Maggio 1968) il suo primo pensiero fu di salire in macchina e di mettere nel baule una damigiana del suo vino, per quei ragazzi che non conosceva. A causa del viaggio il lambrusco risultò imbevibile. Corrado Costa è tutto in quest’episodio”. (A. M.)
DOVE: 900, Pari & Dispari. 50 anni di ricerca