Cesare Detti (Spoleto 1847 – Parigi 1914)
Ritratto di Giuliette Detti
Fine XIX-inizio XX secolo
Olio su tela

In quest’opera datata tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, l’artista ritrae la figlia in abbigliamento ed acconciatura all’antica. L’immagine celebra la bellezza e la purezza della ragazza immersa in un’atmosfera senza tempo. L’opera mostra le doti pittoriche del pittore spoletino che si sperimenta non solo nel ritratto, ma anche nella realizzazione di una natura morta di grande qualità, il mazzo di fiori che la figlia tiene tra le mani. Il dipinto, in origine donato al Comune di Spoleto dallo stesso Cesare Detti, venne riportato a Reggio Emilia grazie ad uno scambio voluto da Anna Detti, figlia dell’artista e moglie di Luigi Parmeggiani, che nel 1938 al posto del presente quadro, e di un secondo che ritraeva la madre Annunziata, inviava a Spoleto quattro tele del padre. Anna Detti desiderava infatti tenere accanto a sé il ricordo della sorella Giuliette, morta all’età di ventidue anni.