Il dipinto, fronte di un cassone nuziale, è attribuito allo Scheggia – fratello del più celebre Masaccio – che si era specializzato in forme di alto artigianato e che opera tra i protagonisti della cultura fiorentina del Quattrocento (Domenico Veneziano, Paolo Uccello, il giovane Piero della Francesca). Secondo la moda del tempo egli inserisce nelle sue opere soggetti di ispirazione umanistica, che in questo caso, attingono ai Trionfi del Petrarca. Il forte interesse dello Scheggia per gli studi sulla prospettiva si fa evidente nella rappresentazione del corteo, con i cavalli di scorcio e gli edifici della città merlata disegnati secondo le regole di Piero. Purtoppo l’assenza di dettagli araldici precisi non aiuta a identificare i possibili committenti.
(Piero della Francesca: il disegno tra arte e scienza / a cura di Filippo Camerota, Francesco Paolo Di Teodoro, Luigi Grasselli, Skira, 2015)