Tutto Tondo. Sculture dal 900 ad oggi nelle collezioni dei Musei

4 May 2017 - 19 Sep 2017 Palazzo dei Musei

“TUTTO TONDO
Scultura dal 900 a oggi nelle collezioni dei Musei”

Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1, Reggio Emilia
4 maggio – 3 settembre 2017 (prorogata al 19 settembre)

Inaugurazione giovedì 4 maggio, ore 18.00

Nuovo significativo appuntamento per il progetto dedicato alle opere contemporanee dei Musei Civici di Reggio Emilia dal Novecento a oggi che accompagna la riflessione sul riallestimento delle collezioni artistiche al secondo piano di Palazzo dei Musei.

Prima tappa, nel dicembre del 2016 è stato l’allestimento, al terzo piano, di Tutto quadra – Pittura dal 900 a oggi nelle collezioni dei Musei: cinquecento dipinti provenienti dai depositi, 150 artisti coinvolti, in un arco cronologico che va dal 1929, data dell’inaugurazione della Pinacoteca Fontanesi, a oggi. Ampia la partecipazione e l’interesse di pubblico per l’esposizione visitata fino ad ora da 14.467 visitatori.

Il 4 maggio 2017 inaugura la seconda parte del progetto espositivo, Tutto tondo, dedicata al patrimonio delle sculture e installazioni: 90 artisti, 203 opere, anche queste provenienti dai depositi e da anni non visibili al pubblico.
Il nuovo percorso trova nel Portico dei Marmi – antica collezione di memorie della scultura cittadina dai Romani al Rinascimento – il suo naturale luogo di sviluppo, in una inedita dimensione di confronto e di dialogo che accende nuove suggestioni e interpretazioni. Sorprendono il visitatore l’opera di Mimmo Rotella creata per Reggio Emilia nel 1984, la moto di Pino Pascali, protagonista dell’arte italiana degli anni sessanta, la grande Geografia de un hombre di Marisa Bonazzi ispirata nel 1968 da Che Guevara, l’emozionante Campo di grano di Pietro Mussini.
Sempre al piano primo, inserite nelle collezioni, si impongono le opere di Fabrizio Plessi, Iler Melioli, Giovanni Menada, Marco Gerra.

Ma il percorso continua poi al terzo piano, entrando nell’allestimento della quadreria. Qui il criterio espositivo scelto è molto semplice, tipicamente museale, organizzato secondo la rigida griglia della cronologia.
Nelle due sale laterali vengono proposti alcuni approfondimenti tematici.
Innanzitutto l’omaggio a Renato Marino Mazzacurati di cui i Musei possiedono un importante gruppo di opere donate nel 1974 da Carla Marzi. La sua produzione scultorea, che caratterizza l’autore a partire dagli anni trenta, lo colloca negli ambienti dell’espressionismo della Scuola Romana, avvicinandolo poi al postcubismo antifascista e alle istanze del realismo evidente nelle sue realizzazioni monumentali che hanno caratterizzato la sua produzione più conosciuta.Trasversale ai linguaggi utilizzati è la perizia con cui Mazzacurati sperimenta le tecniche artistiche della tradizione, che apprende con passione e talento artigianale fin dalla giovinezza e che gli permettono di sbarcare il lunario nei momenti difficili: bronzi, gessi, terrecotte fino alla ceramica e al mosaico sperimentati nell’officina di Enrico Galassi a Villa Giulia.

La sezione Scultori da riscoprire vuole sollevare il tema della necessità di portare in luce significative figure di scultori contemporanei che ancora necessitano di essere indagate a livello storico – critico e conosciute dal pubblico. Particolare attenzione viene rivolta all’opera di Galileo Scorticati, di cui si espongono una serie di bozzetti appartenenti alla collezione dei Musei, già catalogati grazie all’iniziativa dell’associazione Amici del Chierici, e una scelta di disegni proprietà della Biblioteca Panizzi. Sono inoltre presentate opere di Casimiro Grasselli, Eligio Sezzi, Bruno Bertani.
La seconda sala, dedicata al tema La scultura e la città, presenta in modo emblematico il riferimento ad alcuni dei principali nuclei di sculture presenti sul territorio: i Giardini pubblici (viene presentato il leoncino in terracotta di recente ricoverato alla Galleria Parmeggiani e sostituto da una copia), il Cimitero monumentale (rappresentato da un’edicola funeraria di Riccardo Secchi), il Monumento alla Resistenza (si espongono i bozzetti del Concorso del 1953) fino al progetto di arte contemporanea Invito a (con le opere di Robert Morris, Luciano Fabro, Eliseo Mattiacci). Alla riflessione sull’idea di monumento (troneggia nella sala il bozzetto per l’ottocentesco Monumento a Lazzaro Spallanzani per Scandiano) si accompagna l’ironica operazione con cui nel 1991 Rosanna Chiessi ha invitato cinquanta artisti a creare un “monumento “ a Corrado Costa. Diversi i temi sollecitati: il problema della conservazione della scultura all’aperto, il tema dell’inserimento di opere d’arte contemporanea nei luoghi storici della città, il rapporto tra memoria e creatività suggerito dalla presentazione di una campionatura dei calchi dell’Istituto d’arte Chierici depositati presso i Musei.

Può così considerarsi raggiunto l’obiettivo generale del progetto: rappresentare l’integrità del patrimonio novecentesco della collezione (sono esposte quasi 700 opere in rappresentanza di 240 artisti) annunciando che Palazzo dei Musei diventa un museo d’arte contemporanea.

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione.