Focus Lombroso: le visite guidate

MUSEO DI STORIA DELLA PSICHIATRIA
NUOVI ALLESTIMENTI E PROPOSTE PER IL PUBBLICO

Continua il percorso di allestimento del Museo di Storia della Psichiatria che, attraverso l’ iniziativa congiunta dell’AUSL e del Comune di Reggio Emilia, si propone oggi come luogo privilegiato della storia della psichiatria reggiana e dell’attualità nell’impegno della lotta allo stigma.
Ai primi allestimenti inaugurati lo scorso anno al piano terra del padiglione Lombroso (ex San Lazzaro via Amendola 2) individuato come sede del Museo e recuperato attraverso un esemplare intervento di restauro, seguono ora, in occasione della Settimana della salute mentale 2013 nuove significative realizzazioni come la sala multimediale dedicata al patrimonio delle cartelle cliniche, un deposito aperto al pubblico e le visite performative. Grazie al contributo di Annamaria Ternelli Gerra viene inaugurata venerdì 20 settembre a partire dalle ore 15.00 una prima installazione multimediale dedicata alla presentazione del ricco giacimento di cartelle cliniche conservate negli archivi dell’istituto. Come è noto le circa centomila cartelle sono state di recente oggetto di ricerche coordinate da Riccardo Panattoni poi sintetizzate in due pubblicazioni Lo sguardo psichiatrico (Bruno Mondadori, 2009), dedicata ai documenti medici contenuti nelle cartelle cliniche, e Parole e immagini dal manicomio- Studi e materiali dalle cartelle cliniche tra Otto e Novecento (Bruno Mondadori, 2012). L’installazione, curata da Riccardo Panattoni, si pone come ulteriore occasione di valorizzazione e di restituzione del progetto, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla conoscenza di questo patrimonio e soprattutto di restituire attraverso le testimonianze fotografiche dei volti dei ricoverati e la narrazione delle parole dei medici il ricordo e la consapevolezza sulle storie di vita dell’ospedale psichiatrico che, alla pari del suo patrimonio architettonico e di beni, costituiscono oggi la complessità della sua memoria. La scelta di stralci da alcune cartelle cliniche ha il senso non tanto di illustrare in modo didascalico le singole figure prese in esame ma di suggerire in modo più ampio la pluralità di una condizione. Le narrazioni prescelte (in collaborazione con Mamimo) hanno quindi il compito di far “sopraggiungere, insieme alla loro peculiarità, anche il silenzio di tante altre vite simili alle vite lì descritte, vite che sono però scomparse senza lasciare del loro passaggio alcuna traccia.” come scrive Riccardo Panattoni nell’introduzione al libro Lo sguardo psichiatrico.
L’allestimento – curato da Studio Fuse – vuole suggerire la stratigrafia di queste testimonianze, attivando tra immagine e parole percorsi che recuperano una narrazione non organizzata in modo prevedibile e consequenziale ma piuttosto articolata per improvvisazioni, intime rispondenze, evidenti disgiunzioni in modo da guidare l’osservatore non nella più scontata immedesimazione con le vicende dei singoli personaggi ma portandolo piuttosto al recupero di una più ricca possibilità di interpretazioni.

Inoltre al secondo piano dell’edificio, in un allestimento che salvaguarda la peculiarità del luogo e utilizza pregevoli mobili in cui storicamente erano conservati i materiali, è stato allestito un deposito aperto al pubblico dove è stata trasferita una parte importante del patrimonio, che non era stato possibile presentare negli spazi più propriamente espositivi del piano terra. Si tratta di strumenti di contenzione, strumenti di terapia, materiali scientifici, ma anche opere dei degenti e materiali provenienti dalle importanti esperienze di atelier condotte presso l’istituto. Da questo patrimonio (il cui trasferimento complessivo sarà ultimato tra breve) sarà possibile attingere materiali per un ciclo di esposizioni tematiche che saranno allestiti nei locali attigui.

Infine nella consapevolezza che la modalità narrativa sia la più efficace strategia per introdurre il pubblico alla visita di un museo che, attraverso la sola presentazione dei suoi materiali, rischierebbe di tramutarsi in un repertorio di difficile e forse equivoca interpretazione, viene proposta al pubblico adulto e alle scuole una innovativa modalità di visita guidata performativa. Grazie alla collaborazione della compagnia teatrale dell’OPG di Reggio Emilia sabato 21 settembre nel pomeriggio per tutti, con ingresso gratuito, e giovedì 26 settembre alla mattina per le scuole viene proposto un approccio guidato alle complesse tematiche sollecitate dalla memoria del luogo e del patrimonio conservato, articolato tra conoscenze storiche e testimonianze, voci di esperti e interpretazioni teatrali.

 

Sabato 5 – 12 – 19 – 26 ottobre VISITE GUIDATE
16.00 con la partecipazione della Compagnia teatrale dell’OPG
A cura dei Musei Civici di Reggio Emilia, in collaborazione con AUSL di Reggio Emilia

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione

Info: 
0522 456477 Musei Civici – uffici, via Palazzolo, 2
0522 456816 Musei Civici di Palazzo S. Francesco, via Spallanzani, 1
mailto: musei@municipio.re.it