Archeologia delle regioni d’Italia

Sepolcreto di Remedello sotto (BS)

Quando nel 1884 a Remedello Sotto in provincia di Brescia si scoprirono le prime sepolture, Chierici trovò importanti conferme alla sua definizione di periodo eneolitico. Avendo voluto seguire di persona le operazioni di scavo nel rigido inverno del 1885, si ammalò e di lì a poco perse la vita. Gli scavi rimasero affidati a Giovanni Bandieri, che curò il trasporto dei sepolcri nel Museo di Reggio, quando ormai Chierici era scomparso.

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    La stessa area archeologica, in destra del fiume Chiese, ha restituito sepolture eneolitiche e della prima e seconda età del ferro.
    Le tombe eneolitiche custodivano, salvo poche eccezioni, un solo defunto. Questi poteva essere rannicchiato o supino; i rannicchiati erano deposti prevalentemente sul fianco sinistro con il capo rivolto a NW.
    I maschi adulti hanno solitamente un corredo di cuspidi di frecce, pugnali litici e asce in pietra levigata; poche sepolture contengono asce e pugnali in rame ed oggetti di ornamento. Nel caso di giovani o bambini il corredo poteva essere costituito da una semplice scheggia in selce, oppure era assente. Le donne venivano sepolte con recipienti in ceramica e, in rarissimi casi, con oggetti di ornamento.
    Sono stati di recente riconosciuti due diversi orizzonti cronologici, uno da ascriversi all’antica Età del Rame (3200 – 2800 a.C.), l’altro risalente al 2800 – 2400 a.C.

 

Sepolcreto di Remedello di sotto