In Italia esistette un’età del Rame…

IMG_7773

L’età eneolitica (3.500-2.000 ca a.C.) rappresenta la naturale evoluzione dell’età neolitica e viene classificata dal Chierici come “periodo di transizione dall’età della Pietra a quella del Bronzo”.
La comparsa di manufatti in rame, come pugnali e asce, è l’elemento che caratterizza questo periodo che fu oggetto di ricerca estremamente appassionata da parte di Chierici.

  • Continua a leggere

    All’Eneolitico appartiene la sepoltura con al collo una collana composta da 34 perle di marmo rinvenuta in località Fornaci di Sant’Ilario d’Enza. Chierici così descrive il rinvenimento nel Bullettino di Paletnologia Italiana (1878):
    “Alla distanza di un Km dall’Enza a 150 metri a nord della via Emilia è una fornace di mattoni…da quel luogo mi fu portato tre mesi fa una collana di granelli di pietra…La collana proveniva da una sepoltura in fondo alla cava… lo scheletro aveva i frammenti del cranio a mezzodì e le falangi dei piedi a settentrione…le ossa molto consunte e fragili parvero piccole, come di fanciullo. I granelli della collana…sono tutti di marmo bianco…finora questa è la sola che io sappia rinvenuta in Italia…parmi dunque di poter affermare che il sepolcro della fornace di Sant’Ilario è del periodo di transizione dall’età della pietra alle terramare.”
    Altre indagini sull’età del rame vennero condotte da Chierici alla Tana della Mussina, nel comune di Albinea, dove furono portate alla luce almeno 18 scheletri umani, alcuni con evidenti tracce di combustione, che provano l’uso sepolcrale della grotta. Assieme alle ossa si rinvennero molti manufatti in parte riferibili ai corredi funerari, come asce in pietra verde levigata, un pugnale in selce, alcuni strumenti in rame, perle ed altri ornamenti in osso, tutti purtroppo sconvolti già in antico.

    • Continua a leggere

    La particolarità delle condizioni delle spolture portò Chierici a supporre la presenza di sacrifici umani: “Aggiungerò che a mio avviso questi sacrifici devono essere rapportati alla fine dell’età della pietra levigata, verso l’inizio dell’età del bronzo. In altre caverne dell’Europa occidentale che hanno dato ossa umane e tracce di focolare si sono trovate mandibole senza le altre parti della testa. Si potrà discutere se occorre vedere, in questi fatti, l’indicazione di uno stesso culto.”
    Le sepolture in grotta o in ripari sotto roccia dell’Eneolitico sono diffuse in larga parte dell’Italia centro-settentrionale, particolarmente nella fascia appenninica e alpina, e dell’Europa testimoniando la diffusione ad ampio raggio di particolari credenze religiose.
    Le ricerche più importanti sull’età del rame furono quelle condotte nel sepolcreto di Remedello nel Bresciano, dove Chierici scavò e documentò circa 150 sepolture. I rinvenimenti appassionarono fortemente il Chierici, che aveva così l’occasione di approfondire i suoi studi e le sue osservazioni sull’argomento, tanto da portarlo ad ammalarsi gravemente sullo scavo e a morire di lì a poco.
    Le sepolture scavate dal Chierici, erano inumate in posizione rannicchiata e alcune di queste erano dotate di ricchi corredi funerari. Gli oggetti più caratteristici sono: pugnali e punte di freccia in selce, pugnali e asce in rame, asce in pietra levigata e ornamenti in conchiglia.
    La necropoli di Remedello è ad oggi per l’età del rame la scoperta più significativa compiuta in Italia settentrionale. Alcune delle sepolture più ricche, contese aspramente a Pigorini che le voleva per il Museo Nazionale di Preistoria a Roma, costituiscono una delle parti più rilevanti dell’allestimento del Museo Chierici.
    Dal letto su cui giaceva in gravi condizioni Chierici dettò come schema del suo lavoro alcune note per fissare la sua opinione in merito allo scavo e in generale a quel periodo storico da lui scoperto e individuato:
    In Italia esistette un’età del rame. Quest’età si interpone a quelle dell’età della pietra e del bronzo. Le grandi lancie triangolari di rame e le analoghe di selce non sono lancie, ma pugnali. Le ascie speciali di pietra, le piatte di rame, i pugnali triangolari di rame e gli analoghi di selce vanno associati e caratterizzano l’età del rame italiana.
    Molte delle osservazioni fatte dal Chierici sono tuttora valide e costituiscono ancora le basi dello studio sull’età del rame in Italia.