Reggio Romana

Longobardi

Preceduta da una piccola sezione dedicata alle prime testimonianze del culto cristiano in provincia di Reggio Emilia (epigrafi dei cristiani Mavarta e Rusticus, frammenti vascolari con simboli cristiani), è la sequenza espositiva sull’Alto Medioevo, principalmente corredi di tombe longobarde. Di particolare rilievo sono le sepolture scoperte a Reggio Emilia fra le vie Mazzini e Cairoli. Fra i materiali recuperati in quell’ambito si segnalano un piccolo idolo in pietra, nel quale si è tentati di riconoscere un simulacro del dio Godan-Wotan, il dio guerriero dei popoli germanici; ed una padella in bronzo con decorazione incisa, di produzione egiziana (VI secolo d.C.). La tomba 4 ha restituito il corredo funebre più ricco, forse pertinente ad un capo guerriero di credo ariano: una crocetta in lamina aurea, una fibula in bronzo laminata d’argento, un puntale di cintura in argento, due rinforzi in oro per l’impugnatura della spada, due falere in oro, argento e bronzo iscritte e figurate (fine del VI – inizi del VII secolo a.C.). Fra i materiali dal territorio provinciale si segnalano alcuni corredi funebri da Castellarano (prima metà del VII secolo d.C.). Di particolare interesse è il corredo di via Cusna (anelli, collana, armille, coltello con custodia), riferito ad una donna di stirpe avara. Dal corso del Po presso Boretto proviene una moneta d’oro, che attesta l’esistenza a Reggio (flavia Regio) di una zecca reale ai tempi di Desiderio, ultimo re dei Longobardi (756-773). L’esposizione è conclusa dal corredo di una tomba rinvenuta presso il Secchia a Marzaglia, pertinente ad un guerriero di alto rango: una spatha, l’umbone di uno scudo, un morso per cavallo, in ferro; una fibbia ed altri elementi di una cintura, in bronzo; tre placchette in argento dorato, decorate con motivi zoomorfi e con maschere umane (seconda metà del VI secolo d.C.).

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