ARCHEOLOGIA IMMERSIVA

Le applicazioni tridimensionali immersive si riferiscono a quei sistemi di realtà virtuale in grado di creare un elevato livello di interazione e coinvolgimento.
Il livello di immersività è determinato dalla proiezione stereo e dall’accuratezza dell’ambiente virtuale il cui fine ultimo è un profondo coinvolgimento dell’utente nell’interazione con dati e modelli.
Le applicazioni in questo campo sono orientate alla ricerca archeologica, alla didattica o alla comunicazione pubblica (musei, parchi, centri di ricerca, siti).
Nelle applicazioni didattiche la parte più importante è quella narrativa attraverso la rappresentazione di modelli tridimensionali, in grado di comunicare un passato evocativo.
Nei progetti di ricerca l’obiettivo centrale è la simulazione di dati scientifici nel cyber-spazio (acquisiti da laser scanner, modellazione visuale, telerilevamento, ecc.), dati utilizzati ad esempio nell’analisi della documentazione di un sito o di un paesaggio.
Il grado di immersività e gli strumenti software sviluppati dalle specifiche applicazioni definiscono il tipo di interazione/simulazione, le caratteristiche dell’ambiente tridimensionale e lo sviluppo del contenuto, influenzando il senso di presenza e di orientamento all’interno dello spazio virtuale.
In uno spazio pienamente immersivo, ad esempio, la simulazione virtuale può sostituire quasi integralmente la percezione della realtà.

  • Z-SPACE

    Z-space è una piattaforma olografica collaborativa per la realtà virtuale che si compone di uno schermo stereoscopico LCD, una penna digitale ed un paio di occhiali a lenti polarizzate. Questi sono provvisti di riferimenti riflettenti per l’orientamento dinamico dell’immagine olografica in direzione dell’osservatore.
    Qui l’utilizzatore può esplorare e vedere il potenziale della propriocezione (il senso di come il nostro corpo è posizionato nello spazio) e dell’interazione visiva nell’esplorazione virtuale dei reperti archeologici.
    Si tratta di un’azione collaborativa perché l’interazione dell’utente con gli occhiali 3D è proiettata su un monitor esterno attraverso una videocamera. Questo monitor mostra in realtà aumentata persone reali ed oggetti virtuali nello stesso schermo.

  • REALTÀ AUMENTATA

    Per i visitatori del museo è stata sviluppata una nuova applicazione con Metaio (software per la realtà aumentata). Codici QR (Quick Response Code, a barre bidimensionali) sono collocati vicino ad una selezione di oggetti importanti della collezione di età Romana. Ogni utilizzatore con uno smartphone, dopo aver scaricato Junaio (Augmented Reality browser), sarà in grado di visualizzare modelli in 3D ed altri metadati sul proprio telefono o iPad.