ARCHEOLOGIA IN GUERRA 
Palmyra, “regina” del deserto
conversazione con Daniela Ferrari, archeologa orientalista

«Palmyra è una nobile città, per il sito in cui si trova, per le ricchezze del suolo, per la piacevolezza delle sue acque. Da ogni lato distese di sabbia circondano i suoi campi, ed ella è come isolata dal mondo per opera della natura»: così si esprimeva nel 77 d.C. Plinio il Vecchio in merito all’oasi di Palmira, nel cuore del deserto siriano. Il sito archeologico di Palmyra, situato nel centro della Siria (240 km a nord-est di Damasco), oggi sotto l’attacco dell’Isis, è stato dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. La città fiorì nell’antichità come punto di sosta per le carovane di viaggiatori e mercanti che attraversavano il deserto siriano ed ebbe un notevole sviluppo fra il I ed il III secolo d.C.

Daniela Ferrari, laureata in Storia indirizzo Orientale (Università di Bologna), specializzata in Archeologia (Università di Bologna), dottore di ricerca in Antichità Africane (Università di Bologna), perfezionata in Didattica Museale (Università Roma 2), perfezionata in Materiali Ceramici, Lapidei e Musivi per i Beni Culturali (CNR di Faenza).
Dal 1999 al 2007 Consigliere del Comitato Nazionale Italiano dell’Association Internationale pour l’Histoire du Verre. Ha svolto lezioni seminariali presso l’Università di Bologna e di Milano in diversi anni accademici; dal 2002 al 2013 è stata professore a contratto presso l’Università di Bologna; dal 2002 è docente presso Università Aperta di Imola. Ha partecipato a scavi archeologici in Israele, Egitto, Sardegna, Sicilia, Veneto, Emilia-Romagna.
Ha svolto attività di segreteria scientifica e organizzato numerose mostre e convegni, curato la redazioni di Atti di Convegni, pubblicato una monografia e numerosi articoli scientifici e didattici. Ha collaborato e collabora tuttora con Soprintendenze e Musei Archeologici (Campania, Emilia Romagna, Toscana) per la schedatura di materiali e conferenze. Dal 2011 è assistente culturale, presso l’Agenzia Turistica Nuova Planetario di Reggio Emilia, per siti archeologici e storici del Mediterraneo (Giordania, Grecia, Israele, Italia, Turchia).
Ha svolto attività didattica presso Musei dell’Emilia Romagna; dal 1983 svolge attività didattica (conferenze, visite guidate ed elaborazione di percorsi alle collezioni e alle mostre) per ragazzi e adulti presso il Museo Civico Archeologico di Bologna.