Souvenir & Roots – Ricordi e Radici

Souvenir & Roots
Ricordi e Radici nelle raccolte etnografiche a Reggio Emilia

22 novembre 2025 – 28 febbraio 2026
Palazzo dei Musei, via Spallanzani 1, Reggio Emilia
a cura di Georgia Cantoni e Pierpaolo Caputo

Inaugura al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia sabato 22 novembre , alle ore 15.30, la mostra “Souvenir & Roots. Ricordi e Radici nelle raccolte etnografiche a Reggio Emilia”.

Promossa dal Comune di Reggio Emilia/Musei Civici, la mostra, a cura di Georgia Cantoni, responsabile delle collezioni etnografiche dei Musei Civici, e di Pierpaolo Caputo, etnografo ed etnomusicologo, è frutto di una preziosa collaborazione con importanti istituzioni reggiane attivata per una riflessione sulla natura e le caratteristiche del Souvenir di viaggio, sui molteplici significati e le sue funzioni nei processi sociali e culturali. Un progetto dedicato ai Souvenir di viaggio intesi come oggetti della memoria e crocevia di relazioni, che sono all’origine della creazione museale e parte integrante del patrimonio culturale anche della città di Reggio Emilia.

Il progetto si avvale della collaborazione e dei prestiti di diversi partner pubblici e privati della città: l’Assemblea delle associazioni della Fondazione Mondinsieme, la Fondazione E35, Istoreco, l’Istituto Alcide Cervi, il Museo delle Civiltà di Roma, l’Archivio Angelo Davoli, Modateca Deanna – Centro internazionale di documentazione moda, archivio, formazione e ricerca. In particolare, per i Musei Civici di Reggio Emilia e il Museo delle Civiltà di Roma si tratta di una prima azione in virtù della recente convenzione firmata tra le due istituzioni per una collaborazione che prevede attività congiunte di studio, ricerca, didattica e formazione, anche a favore del prossimo riallestimento delle collezioni etnografiche reggiane.

Con testi di Georgia Cantoni, Pierpaolo Caputo, José Javier Aliaga Cárceles, Mirco Carrattieri, Ivan Cenzi, Rosa Anna Di Lella, Gianluca Grassi, Leonardo Merlini, Modateca Deanna, Franco Motta, Paolo Pecere, Paola Righi, Michele Smargiassi, Chiara Torcianti, la mostra vuole nello specifico comprendere il Souvenir come oggetto etnografico, in che modo sia vissuto nel contesto locale quale testimone materiale dello spazio e del tempo, della cultura e dello stile di vita nel senso più ampio. Il Souvenir nelle sue molteplici forme è il ricordo di un’esperienza vissuta, la testimonianza materiale di un passato che ci accompagna verso il futuro e ci collega con i simboli identitari propri e con le contaminazioni culturali di una comunità aperta – quella reggiana – inclusiva e attiva verso la realizzazione di una piena giustizia culturale e sociale.

L’obiettivo di fondo è quello di fornire chiavi di lettura delle collezioni etnografiche e del patrimonio culturale della città attraverso la lente del Souvenir di viaggio che rappresenta un fenomeno universale della cultura materiale e una delle esperienze più comuni della vita quotidiana di tutti.

In mostra oggetti dalle Collezioni civiche e dal Museo Coloniale di Roma consentono di fare il punto sui percorsi che nell’epoca delle esplorazioni e nel periodo coloniale hanno condotto questi oggetti fino a noi, di comprenderne la storia, una storia talvolta anche dolorosa, che ha segnato profondamente la cultura occidentale marcando quegli stereotipi che ancora oggi sono presenti nella società contemporanea. Mentre oggetti-ricordo provenienti da delegazioni o singole persone donati al Museo Cervi come testimonianza di un passaggio, per lasciare un segno tangibile dell’attaccamento ai valori della Resistenza, testimoniano un pellegrinaggio laico che spontaneamente ha iniziato uno processo di trasformazione della Casa dei sette fratelli in museo

Dai momenti storici che hanno dato origine a collezioni e hanno rappresentato la nascita di molti musei occidentali si passa alle relazioni internazionali del Comune di Reggio Emilia e delle istituzioni che si occupano di progettazione e scambi internazionali, nonché ai doni, testimonianze concrete di rapporti di amicizia nati e consolidati nel tempo anche nella forma del Gemellaggio.

Infine, da collezioni e archivi privati che rappresentano la prova di quanto questi oggetti, sia quando sono legati alla tradizione, sia quando sono frutto della produzione globalizzata e seriale, parlino di noi e siano fondamentali nella narrazione dell’autobiografia personale e famigliare, nella narrazione della storia e della identità di ognuno.

E la serie di opere “Greetings” di Angelo Davoli sembra significare proprio questo, l’irrisolvibile ossimoro del passato futuro (o del futuro passato) che pare avere bisogno di queste tracce di memoria per ricordarci continuamente chi siamo: “una riflessione sui nostri luoghi comuni, fisici e mentali… una mimesi fra il reale e l’immaginario, fra il vecchio e il nuovo … una nuova idea di città… …la cartolina (oggetto ormai obsoleto), insieme ai souvenirs … rappresenta un archetipo…” (cit. Angelo Davoli).

Un focus particolare infine sul tema dell’abito-souvenir, oggetto che accompagna il viaggio sia del turista che del migrante: un percorso visivo dedicato a tessuti, abiti e accessori, nato da un progetto partecipativo che ha coinvolto otto associazioni interculturali di Reggio Emilia collegate ad altrettanti Paesi della diaspora: A.B.R.E.E.R. – Associazione dei cittadini del Burkina Faso di Reggio Emilia e dell’Emilia Romagna, Associazione maliana Badegna, Associazione dei Nigeriani di Reggio Emilia e provincia, Associazione per lo sviluppo della comunità Tamil del territorio reggiano, Associazione filippina Bahaghari, NSAA Kente Group, Associazione moldava Plai e Associazione albanese Shqiponja.

Le associazioni partecipanti sono detentrici dei saperi e dei significati simbolici e spirituali legati ai tessuti e ai modi di vestire di diverse zone geografiche del mondo, ma anche di memorie affettive e familiari collegate ai capi esposti.

Gli abiti non sono semplici reperti: appartengono a vissuti personali, rimandano a spostamenti internazionali, sono alcuni degli elementi attorno a cui si costruisce la dimensione associativa e conservano un legame intimo con chi li ha indossati o li ha ricevuti in dono e scelti per l’esposizione in mostra. Alcuni capi portano con sé anche la complessa eredità coloniale e processi di ridefinizione dei significati legati alle pratiche dell’abbigliamento.
Il percorso espositivo invita a superare l’idea statica di “costume tradizionale”, che può portare con sé delle visioni stereotipate sulle persone che lo indossano. Come le identità, l’abbigliamento è un campo dinamico e composito, in cui la tradizione si trasforma coerentemente con le evoluzioni sociali che influenzano gusti e pratiche del vestire.
Aprire gli immaginari significa decostruire immagini consolidate e interrogarsi su ciò che i tessuti e la loro storia raccontano, lasciandosi guidare da chi ha scelto cosa esporre e condividendone con il pubblico i significati.

Indossare un abito non è mai solo celebrare un rito o evocare un passato: è un corpo che si autorappresenta e si comunica per come vuole essere riconosciuto nella sfera delle relazioni sociali. Nelle mani di stilisti e sarti della diaspora, alcuni anche attivi in Italia, gli abiti e i tessuti vengono reinterpretati e diventano parte integrante del presente. Indossati in modi personali e creativi, continuano a raccontare identità vive e in movimento.
Nel percorso di mostra gli abiti delle comunità residenti a Reggio Emilia sono posti in dialogo con altri abiti della creatività professionale contemporanea – prototipi realizzati dagli studenti del Master in Creative Knitwear Design di Accademia Costume & Moda, in collaborazione con Modateca Deanna – che mostrano anch’essi evidenti tracce di persistenze e contaminazioni culturali, in cui sono ben riconoscibili identità e radici.

La mostra prevede un calendario di eventi collegati da dicembre 2025 a febbraio 2026 e rientra nel programma “Noi con voi, ieri oggi e domani: 50 anni di amicizia tra Reggio Emilia e il Mozambico”, promosso dal Comune di Reggio Emilia e dalla Fondazione E35, in collaborazione con Istoreco, Centro Teatrale MaMiMò e Spazio Gerra.

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Souvenir & Roots
Ricordi e Radici nelle raccolte etnografiche a Reggio Emilia
22 novembre – 28 febbraio 2026
Palazzo dei Musei, via Spallanzani 1, Reggio Emilia
inaugurazione sabato 22 novembre, ore 15.30

orari di apertura della mostra:
venerdì, sabato e domenica: ore 10.00-18.00
ingresso libero

 

 

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione

Info:

0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it