Numero, ordine, misura
1922 – 1932, LA RILETTURA DI CARRÀ

Il mulino del 1858-1859 apre il capitolo dedicato alla nuova stagione di letture e di studi sull’arte di Antonio Fontanesi, avviata all’inizio degli anni Venti del Novecento e alimentata da critici e artisti lungo l’intera decade. Dai suoi paesaggi alcuni artisti attingeranno, a distanza di decenni, materia di riflessione per le loro ricerche.
Carlo Carrà, nel testo della monografia che gli intitola nel 1924, individua nella sua arte i concetti di “numero”, “ordine”, “misura”, la stessa formula che Felice Casorati adotterà come motto araldico per la sua arte.
Le opere di Carlo Carrà, di Felice Casorati e di Arturo Tosi rintracciano un clima di affezione che filtra non tanto, o non solo, attraverso la pittura. La discendenza non è diretta. L’eredità è interpretata attraverso un esercizio di attenta rilettura, un’adesione confidente e ponderata che si traduce nella sfera della critica, della storia dell’arte, della pratica espositiva.
Carrà torna a più riprese sull’itinerario e la lezione del pittore; Casorati, insieme a un gruppo di artisti torinesi, fonda, a metà del decennio, la “Società di Belle Arti ‘Antonio Fontanesi’”.
Di Fontanesi Arturo Tosi è collezionista e dunque, osservatore intimo, abituato a intercalare lo studio ravvicinato dei dipinti alle sessioni di lavoro dal vero. Il processo di riscoperta è dunque condiviso, segnato da occasioni.
I Capanni sul mare, dipinto da Carrà a Forte dei Marmi nel 1927, è acquistato l’anno dopo dalla Galleria Civica di Torino insieme a un paesaggio di Tosi.
Più tardi, nel 1937, anno che data Ragazza in collina, Casorati scriverà un lungo articolo su Antonio Fontanesi toccando il tema del suo lascito.

Antonio Fontanesi, Il mulino, 1858 circa, olio su tela, Torino, Fondazione Torino Musei, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Felice Casorati - Ragazza in collina (Ragazza di Pavarolo) 1937 circa, Torino, GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris