Cesari in pellicola: Cinema tra le rovine 20 anni dopo

20 Lug 2017, 21.30 Palazzo dei Musei

Nel ventennale della Rassegna estiva ambientata nel giardino archeologico e nell’anno in cui tutta la Regione celebra la via Emilia, asse portante delle sue comunicazioni, si ritorna, come nella prima edizione, alla civiltà dei Romani attraverso film capolavoro sull’antico, con il supporto delle riflessioni proposte da autorevoli studiosi di storia del cinema. In collaborazione con Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia.

Conversazione con Steve della Casa
“Viaggio inconsueto nel cinema italiano”

L’Autore parlerà del suo libro “Il grande libro di Ercole”: “una monumentale, cinefila, goduriosa opera omnia sul cinema mitologico, edita dal Centro Sperimentale di Cinematografia ed Edizioni Sabinae, 431 pagine fittissime di informazioni e chicche, con uno statuario Ercole alla conquista di Atlantide a svettare sulla copertina. Due i “Pezzi da Novanta” a firmare il prezioso volume, due modi e mondi diversi di intendere e soprattutto praticare la nobile arte della cinefilia: Steve Della Casa, già autore nel 2006 del documentario Gli uomini forti, dedicato a tutti quegli attori che, provenendo dal mondo del culturismo, tra 1956 e il 1965, interpretarono i quasi 150 film che hanno reso popolari in tutto il mondo le gesta di Ercole e Maciste. Marco Giusti, autore Stracult per eccellenza, amante dei film a tinte forti e del cinema artigiano, noncurante anzi amante della occasionale sbavatura e autore di una prefazione grondante amore vero nel descrivere tutti i passaggi storici e sociologici del cinema di genere peplum. Steve Della Casa nella sua militante prefazione la chiama ‘ultima frontiera della cinefilia’, vedendo nei registi di quell’epoca degli “uomini soli”, titani in lotta con il mondo e con l’industria, eroi di quel che Goffredo Fofi chiamò l’ultimo cinema sottoproletario. … “

Steve della Casa

Laureato nel 1977 all’Università di Torino con una tesi sul western americano degli anni Cinquanta. Nel 1974 ha aperto insieme ad altri studenti universitari il cineclub Movie Club, che, nei suoi dieci anni di vita diviene il più importante cineclub italiano. L’esperienza dell’attività critica unita a quella di organizzatore culturale si è rivelata decisiva per il futuro della sua carriera. Infatti l’attività di cineclubbista sfocia poi in quella di direttore di festival, a partire dal Torino Film Festival nel quale lavora fin dalla prima edizione nel 1982 per poi diventarne direttore unico nel 1999.
In seguito sarà direttore del festival di televisione Roma Fiction Fest e di altre manifestazioni a Terni, Gavi e Tuscania. Collaborerà inoltre con la Mostra del Cinema di Venezia, con il festival di Locarno, quello di San Sebastian e quello di Taormina. A questa attività si affianca quella di saggista, con libri che hanno soprattutto interesse divulgativo, e quella di conduttore e autore radiofonico e televisivo. Dal 2014 è direttore artistico del Busto Arsizio Film Festival.
Tra il 1978 e i primi anni ottanta è stato tra i promotori del gruppo Lotta Continua per il Comunismo. Nel 1986 conclude la propria militanza politica, dedicandosi interamente all’attività di critico e organizzatore cinematografico. Negli anni ottanta è stato tra i fondatori dell’Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour, ed ha collaborato come critico cinematografico al quotidiano La Stampa.
È da sempre conosciuto con il nome di Steve, omaggio alla grande passione di Della Casa per il cinema Peplum e all’attore Steve Reeves. Grande ed appassionato tifoso del Torino, cura una rubrica sul portale di riferimento della tifoseria granata Toro.it, in cui opera paralleli tra le sue grandi passioni, il cinema e appunto il calcio. Una volta l’anno, nell’ambito del Festival dedicato a Lavagnino presso Gavi (AL), premia il “Granata dell’anno” nell’ambito del “Granata Day”.

Esperto di cinema popolare italiano, dopo aver curato la sezione “Spazio Italia” sin dalla sua fondazione, ha ricoperto la carica di direttore del Torino Film Festival, dal 1999 al 2002. Dal 1994 conduce Hollywood Party, programma radiofonico di Radio 3 (programma spesso condotto con Francesco De Gregori, suo vecchio amico e grande appassionato di cinema), e dal 2004 al 2006 il contenitore notturno La 25a ora – Il cinema espanso su LA7. Dal 2008 è direttore artistico del Roma Fiction Fest, un festival interamente dedicato al mondo della televisione. Dal marzo 2014 è Direttore Artistico del BA Film Festival di Busto Arsizio.
Autore di numerosi saggi e volumi cinematografici, ha curato le retrospettive La commedia italiana al Festival internazionale del cinema di San Sebastian (1998) e Capitani coraggiosi. Produttori italiani 1945-1975 alla 60ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (2003). Collabora con il quotidiano La Stampa e con numerose riviste di cinema (FilmTv, Cineforum). Ha dedicato una biografia in tre volumi all’opera di Mario Monicelli. Dal 2006 presiede la Torino Film Commission che, dopo il suo arrivo, è diventata uno dei più importanti promotori e finanziatori del cinema italiano[7]. Il 27 maggio 2013, a scadenza del secondo mandato, lascia la presidenza a Paolo Damilano.
Ha curato la regia di alcuni documentari tra i quali Anni luce (in concorso nel 2005 a Venezia), Uomini forti (selezionato al Festival di Roma nel 2007), Flaiano: il meglio è passato (fuori concorso alla Mostra di Venezia 2010) e I tarantiniani (fuori concorso al festival internazionale del film di Roma 2013. Il documentario Perché sono un genio! sulla vita di Lorenza Mazzetti, firmato insieme a Francesco Frisari, è selezionato nel 2016 alla Mostra di Venezia, in concorso nella sezione Venezia Classics. Il documentario Nessuno mi può giudicare sui musicarelli italiani, realizzato insieme a Chiara Franchini e prodotto dall’Istituto Luce, è selezionato nella sezione Festa Mobile del Torino Film Festival 2016.
Dal 4 marzo 2015 cura la serie Lezioni di cinema, 20 dvd sulla storia del cinema (nel cui primo e nono volume parla rispettivamente del cinema muto e della commedia all’italiana) in edicola con Repubblica e L’espresso. Sempre per la stessa edizione ha curato nel 2016 la collana Il cinema di Pier Paolo Pasolini. Il 31 gennaio 2014 ha vinto il Nastro d’argento, assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, per il miglior documentario sul cinema con I tarantiniani, firmato assieme a Maurizio Tedesco. Dal 2015 è autore televisivo per la serata dedicata ai David di Donatello.

L’iniziativa si inserisce nel progetto “2200 anni lungo la Via Emilia” promosso dai tre Comuni di Modena, Reggio Emilia e Parma, dalle Soprintendenza Archeologia di Bologna e di Parma, dal Segretariato Regionale Beni, Attività culturali e Turismo, e dalla Regione Emilia – Romagna.
www.2200anniemilia.it

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione

Info:

0522 456477 Musei Civici – uffici, via Palazzolo, 2
(da lun a ven: 09.00 – 13.00 / mar, gio: 14.00 17.00)
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
orari di apertura
musei@comune.re.it