Il tè delle Muse

15 Gen 2017, 16.00 Palazzo dei Musei

Lo sculture Bruno Bertani (RE, 1907-1978), protagonista di rilievo della cultura artistica reggiana del secolo scorso
a cura di Umberto Nobili

Nell’ambito della scultura reggiana del secolo scorso la ricca produzione di Bruno Bertani ha documentato un ruolo artistico di notevole spessore professionale. Il suo lavoro, infatti, ha saputo inserirsi con coerenza in quel filone di ricerche che hanno segnato una linea continua di espressività, da Riccardo Secchi a Gugliemo Fornaciari, da Enrico Franzini ad Armando Violi. Citare questi autori significa ricordare gli scultori della Ghiara, dei quali l’ultimo ad intervenire in ordine di tempo fu proprio Bertani, concludendo nel 1940 con la santa Elisabetta la serie delle otto grandi statue collocate, a partire dal 1904, all’interno dell’insigne Basilica. L’attenzione a una misura classica della forma sarà l’obbligo stilistico assolto con molta maestria nelle opere della Ghiara, certamente congeniale anche alla propria sensibilità, rispettosa dei valori della tradizione. Questo, tuttavia, non sarà il motivo esclusivo di declinazione della sua poetica, aperta ai molteplici aspetti della realtà e della natura. Oltre ai temi religiosi, varranno i rimandi alla personale affettività (la moglie e i figli), e problematiche sociali (la sacralità del lavoro, il dolore delle vedove di Marcinelle), o a spunti di segno universale come l’interpretazione estetica del nudo femminile.

Alla varietà dei generi è corrisposta non solo una costante sperimentazione delle tecniche di elaborazione e di utilizzo dei materiali (marmo, bronzo, cementi, terre), ma anche la tipologia linguistica si è offerta a significativi aggiornamenti, dalle stesure di classica levigatezza a una resa più impressionistica e quindi sfrangiata delle superfici , o, al contrario, a impianti prossimi al sintetismo strutturale della corrente di Novecento. Per la complessità di tali caratteri la sua proposta si è trovata in piena sintonia e affinità con i nostri maestri della pittura, i quali, forse più fortunati di lui, hanno goduto di una maggiore notorietà, ma che nei suoi confronti hanno mostrato sempre una giusta alta considerazione.

L’iniziativa dei Musei Civici intende favorire una conoscenza più approfondita di questo validissimo artista attraverso la rilettura della sua interessante produzione.

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione

Info:

0522 456477 Musei Civici – uffici, via Palazzolo, 2
(da lun a ven: 09.00 – 13.00 / mar, gio: 14.00 17.00)
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
orari di apertura
musei@comune.re.it