CITY TALK | Reggio Emilia. La Cultura per immaginare il futuro

Un ciclo di conversazioni in diretta streaming con i protagonisti della scena culturale e artistica nazionale e internazionale per ripensare i temi e le opportunità della Cultura in questa fase storica segnata dal Covid-19.

diretta facebook e youtube @museicivicire @cittadireggioemilia @culturareggioemilia

Martedì 18 maggio, alle ore 17.00, sesto appuntamento del ciclo “CITY TALK | Reggio Emilia. La Cultura per immaginare il futuro” che vede l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti in dialogo con protagonisti della scena culturale e artistica nazionale e internazionale per ripensare i temi e le opportunità della Cultura in questa fase storica segnata da Covid-19.

Ospite del sesto incontro di City Talk sarà Italo Rota, che ripercorrerà la sua esperienza nel riallestimento delle collezioni di Palazzo dei Musei.

L’appuntamento avviene nell’ambito della International Museum Day / Giornata Internazionale dei Musei che quest’anno ha per tema “Il futuro dei Musei: rigenerarsi e reinventarsi”: con questo tema ICOM sollecita e invita tutta la comunità museale a concentrarsi sul ripensamento dei Musei del futuro per affrontare le sfide del presente.

Italo Rota, architetto e urbanista fondatore di IRBO Italo Rota Building Office, è Direttore Scientifico di NABA, New Academy of Fine Arts in Milan, docente a Shanghai Wusong International Art City Shanghai Academy of Fine Arts, Advisor presso Tsinghua University of Beijing

L’appuntamento sarà fruibile sul web dai canali facebook e youtube @museicivicire @cittadireggioemilia @culturareggioemilia

Italo Rota, architetto e urbanista fondatore di IRBO Italo Rota Building Office, è Direttore Scientifico di NABA, New Academy of Fine Arts in Milan, docente a Shanghai Wusong International Art City Shanghai Academy of Fine Arts, Advisor presso Tsinghua University of Beijing.

  • Note Biografiche

    Il lavoro architettonico e progettuale di Italo Rota Bulding Office si concentra da oltre trent’anni su una costante ed avanzata ricerca crossdisciplinare, dall’arte contemporanea alla robotica, per la definizione di progetti innovativi dove bellezza umanistica e sostenibilità diventano elementi integrati e dirompenti.
    L’applicazione delle tecnologie più avanzate, in collaborazione con laboratori, studi, università Internazionali prefigura nuovi sistemi per l’abitare pensati per la città del “presente estremo”.
    Lo Studio si fonda su un rinnovato equilibrio tra arte e scienza, che si esprime in una poetica che trascende i progetti, alla ricerca di quel nuovo sentimento di bellezza, che secondo Gardner, rispecchia tre criteri di fondo: “la capacità di generare interesse, l’assunzione di una forma memorabile e l’attitudine a suscitare ulteriori esplorazioni”.

    Italo Rota (1953, Milano) si laurea al Politecnico di Milano. Dopo aver vinto il concorso per gli spazi interni del Musée d’Orsay, alla fine degli anni Ottanta, si trasferisce a Parigi, dove firma la ristrutturazione del Museo d’Arte Moderna al Centre Pompidou, con Gae Aulenti, le sale della Scuola francese alla Cour Carré del Louvre, l’illuminazione della cattedrale Notre Dame e lungo Senna e la ristrutturazione del centro di Nantes. Negli anni Novanta torna a Milano e con il nuovo studio realizza progetti e architetture in Italia e nel mondo, diventando uno dei riferimenti di una nuova architettura.
    Tra i lavori più recenti, troviamo i Musei Civici di Reggio Emilia, la nuova Fabbrica di robot Elatech a Brembilla, il grande Teatro dei bambini in Maciachini Milano, il nuovo Padiglione laboratorio Noosphere in Triennale di Milano, i Padiglioni EXPO Milano 2015 del Kuwait, del Vino Italiano e il Padiglione Arts and Foods. La sistemazione di mobilità e design urbano lungo la Via Emila , il Lungomare di Palermo.
    Simbolici il Museo del Novecento in Piazza Duomo a Milano, la sede della Columbia University a New York, il Tempio Indù a Dolvy in India. Per Repower Italia progetta una serie di interventi per centrali di energie rinnovabili.Innumerevoli le mostre in grandi musei, le pubblicazioni, installazioni e padiglioni, tra cui il Padiglione centrale tematico per Expo Zaragoza 2008.
    Attualmente lo studio sta realizzando a Dubai il Padiglione Italia per l’EXPO Dubai 2021.
    Italo Rota è stato insignito di vari premi, tra cui la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per gli spazi pubblici, la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per la cultura e il tempo libero, il Landmark Conservancy Prize, New York e il Grand Prix de l’Urbanisme, Paris.

Martedì 27 aprile, alle ore 18.00, quinto appuntamento del ciclo “CITY TALK | Reggio Emilia. La Cultura per immaginare il futuro” che vede l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti in dialogo con protagonisti della scena culturale e artistica nazionale e internazionale per ripensare i temi e le opportunità della Cultura in questa fase storica segnata da Covid-19.

Ospite del quinto incontro di City Talk, sarà Joan Fontcuberta, artista raffinato ed ironico, che ama lavorare con le persone e con le produzioni collettive in un modo non convenzionale. Joan Fontcuberta conosce molto bene la città di Reggio Emilia ed il suo Museo, che sarà uno dei punti di ispirazione di “Curiosa Meravigliosa”, l’opera pubblica che gli è stata commissionata e per la realizzazione della quale è stata richiesta la partecipazione di tutta la cittadinanza. Tutti i cittadini sono stati infatti invitati a contribuire alla costruzione dell’opera inviando proprie immagini – selfie o ritratti delle persone con cui essi condividono il desiderio della curiosità – che saranno parte di una grande opera d’arte pubblica e collettiva posta sulla facciata di Palazzo dei Musei.

Il progetto è realizzato nell’ambito di Fotografia Europea 2021.

L’appuntamento sarà fruibile sul web dai canali facebook e youtube @museicivicire @cittadireggioemilia @culturareggioemilia

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    NOTE BIOGRAFICHE

    Joan Fontcuberta Oltre al lavoro di artista visivo orientato al campo della fotografia, Joan Fontcuberta (nato a Barcellona nel 1955) svolge un’attività più ampia come insegnante, critico, curatore e storico. Attraverso la manipolazione dell’immagine fotografica, sviluppa un’opera capace di mettere in discussione gli effetti del reale e la veridicità prodotta dalle immagini tecnologiche. In una logica di denuncia dei discorsi autoritari nel contesto dell’informazione, smantella, attraverso diverse serie – Herbarium, Fauna, Sputnik, Les Sirènes de Digne, Miracles – il linguaggio specifico delle discipline della scienza, dell’informazione e di altri sitemi di conoscenza. Nei suoi ultimi progetti si interessa alla natura e alla funzione dell’immagine nella cultura digitale.

    Tra il 1978 e il 1986 è insegnante presso la Scuola di Belle Arti di Barcellona. Successivamente sarà professore ospite in vari centri e università in Europa e negli Stati Uniti (Universitat Pompeu Fabra a Barcellona, ​​Harvard University of Cambridge negli Stati Uniti, University of Wales nel Regno Unito, Le Fresnoy in Francia). Tra i saggi di Joan Fontcuberta: Le baiser de Judas. Photographie et Vérité (Ed. Actes Sud, Arles, 1996); Science et Friction, Photographie, Nature, Artifice (Mestizo, Murcia, 1998); La (foto)camera di Pandora – La fotografi@ oltre la fotografia (Contrasto, Milano, 2012); La furia delle immagini (Einaudi, Milano, ​​2018). Ha realizzato mostre personali al MoMA (New York, 1988), MIT (Cambridge, 1988), Musée Cantini (Marseille, 1990), Art Institute (Chicago, 1990), IVAM (Valencia, 1992), MNAC (Barcelona, 1999), Museum of Fine Arts (Fukui, Giappone), Palazzo delle Esposizioni (Roma, 2001), ARTIUM (Vitòria / Gazteiz, 2003), Centre de l’Image / Palau de la Virreina (Barcelona, ​​2008), Maison européenne de la photographie (Parigi, 2014), Science Museum (Londra, 2014), Museum Angewandte Kunst (Francoforte, 2015) e Museo de Arte del Banco de la República (Bogotá, 2016).

    Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche come il Museo d’Arte Moderna – Centre Georges Pompidou, Parigi; Metropolitan Museum of Art, New York; Museum of Modern Art, New York; Art Institute, Chicago; SFMOMA, San Francisco; National Gallery of Art, Ottawa; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; e MACBA, Barcellona.
    Tra gli altri riconoscimenti per tutta la sua attività fotografica, è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese nel 1994. Nel 1998, ha ricevuto il Premio Nacional de Fotografía assegnato dal Ministero della Cultura spagnola e nel 2011 il Premio Nazionale per la Cultura nelle Arti Visive del Governo Catalano. Nel 2013, l’International Photography Award dalla Fondazione Hasselblad in Svezia. Nel 2020 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa dall’Università di Parigi VIII.

Martedì 9 marzo, alle ore 18.00, quarto appuntamento in diretta web del ciclo “City Talk | Reggio Emilia. La Cultura per immaginare il futuro” che vede l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti in dialogo con protagonisti della scena culturale e artistica nazionale e internazionale per ripensare i temi e le opportunità della Cultura in questa fase storica segnata da Covid-19.

Ospiti del quarto incontro l’artista Elena MazziAlessandra Campani, socia fondatrice dell’Associazione Nondasola e operatrice nel Centro Antiviolenza – Casa delle donne.

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    NOTE BIOGRAFICHE

    Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984) dopo gli studi presso l’Università di Siena e lo IUAV di Venezia, ha trascorso un periodo di formazione al Royal Institute of Art di Stoccolma.
    Partendo dall’esame di territori specifici, nelle sue opere rilegge il patrimonio culturale e naturale dei luoghi intrecciando storie, fatti e fantasie trasmesse dalle comunità locali, nell’intento di suggerire possibili risoluzioni del conflitto uomo-natura-cultura. La sua metodologia di lavoro, vicina all’antropologia, privilegia un approccio olistico volto a ricucire fratture in atto nella società, che parte dall’osservazione e procede combinando saperi diversi.
    Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive, tra cui: Whitechapel gallery di Londra, Museo Novecento di Firenze, BOZAR a Bruxelles, Sonje Art Center a Seoul, Palazzo Fortuny a Venezia, 16° Quadriennale di Roma, 14° Biennale di Istanbul, 17° BJCEM Biennale del Mediterraneo. Ha partecipato a diversi programmi di residenza in Italia e all’estero. E’ vincitrice, tra gli altri, di Cantica21 e della 7° edizione dell’Italian Council promossi dal Ministero della Cultura e dal Ministero degli Affari Esteri.

    Alessandra Campani, nata nel 1969, laureata in Filosofia presso l’Università di Bologna, specializzata in Studi di genere e pratiche didattiche presso l’Università di Siena, vive e lavora a Reggio Emilia.
    Da 20 anni svolge attività di studio, ricerca e formazione sul tema della differenza e relazioni di genere. Dal 1995 si occupa di violenza contro le donne in qualità di socia fondatrice dell’Associazione Nondasola e di operatrice nel Centro Antiviolenza – Casa delle donne.
    Dal 2001 è responsabile dell’Area formazione e progetta e realizza come docente corsi di formazione per operatori e operatrici dei servizi della rete (servizi sociali, sanitari, forze dell’ordine) e promuove laboratori per percorsi di prevenzione nelle scuole medie di primo e secondo grado rivolti a studenti, studentesse e insegnanti.

Martedì 3 novembre 2020 | “CITY TALK Reggio Emilia. La Cultura per immaginare il futuro” | Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura del Comune di Reggio Emilia, dialoga con il Prof. Marco Dallari, autore e esperto di pedagogia dell’arte, Alessandra Landini, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Manzoni, e Riccardo Campanini, responsabile dei Servizi educativi dei Musei Civici di Reggio Emilia.

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    NOTE BIOGRAFICHE

    Marco Dallari è nato a Modena il 23 maggio 1947. Laureatosi in Pedagogia nel 1972 con una tesi sul disegno infantile e la votazione di 110 e lode, relatore il prof. Piero Bertolini, è stato pedagogista e coordinatore di servizi per l’infanzia a Bologna e Carpi.
    Nel ruolo di pedagogista coordinatore di servizi comunali partecipa alle ricerche e alle sperimentazioni relative alla scuola per l’infanzia, al tempo pieno e alla costruzione del modello denominato Sistema formativo integrato, in cui i servizi del territorio (segnatamente biblioteche, laboratori museali, teatro-ragazzi, cineforum) entrano nella programmazione educativa e partecipano attivamente alle attività di formazione.
    In questo periodo collabora con la facoltà di Magistero dell’Università di Bologna dove tiene seminari didattici presso la cattedra del prof. Piero Bertolini, partecipa alla fondazione della rivista INFANZIA (La Nuova Italia Editrice) di cui diviene redattore, e pubblica i suoi primi volumi: Il linguaggio grafico pittorico nella scuola dell’infanziaLa fata intenzionale: per una pedagogia della fiaba e della contro fiaba; Dal 1977 al 1994 è stato docente di Pedagogia e didattica dell’Educazione Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e Firenze e animatore di laboratori didattici presso musei e gallerie d’arte moderna. In questo periodo fonda e dirige il laboratorio didattico della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, in cui all’attività di animazione destinata a bambini e ragazzi si affianca un’intensa attività di formazione degli insegnanti e di tirocinio per insegnanti e animatori museali in formazione.
    In questi anni, mentre continua la sua produzione saggistica (Carissima AlicePastrocchi, macchie e scarabocchiGuardare intornoLo specchio e l’altroA regola d’arte; tutti con La Nuova Italia editrice; Posta Prioritaria con l’editore Meltemi di Roma. Inizia, in questo periodo, anche l’attività di autore e curatore di libri per ragazzi (prima pubblicazione: Impertinenti, ed. Fatatrac, Firenze) Nel 1994 è professore straordinario di Educazione comparata all’Università di Messina.

    Dal 1997 è professore ordinario di Pedagogia generale e sociale all’Università di Trento, dove fonda e dirige il Laboratorio di Comunicazione e Narratività. Tale laboratorio, oltre alla funzione formativa e di ricerca relativa alle tecniche di comunicazione interpersonale e del pensiero narrativo, attiva momenti di animazione territoriale legati a letture pubbliche, animazione e narrazione multimediale, scelta e uso appropriato di testi di letteratura infantile. Il laboratorio produce anche videolibri: letture di libri per bambini e ragazzi videoregistrati, con particolare attenzione al rapporto fra lingua delle parole e linguaggio delle immagini nei processi di alfabetizzazione, sensibilizzazione estetica ed educazione alla competenza testuale.
    Partecipa al lavoro formativo della SSIS per tutta la durata di questa istituzione.
    In qualità di formatore e consulente ha seguito le attività di sperimentazione e innovazione pedagogico-didattica dell’Istituto comprensivo S. Chiara di Foggia, dell’Istituto Comprensivo di Agno (Lugano, CH.) e delle istituzioni educative per la prima infanzia della cooperativa La Coccinella di Cles (Tn), Coopselios di Reggio Emilia, e di altre istituzioni e istituti scolastici.

    Alessandra Landini è Dirigente scolastico dell’I. C. A. Manzoni di Reggio Emilia, PHD in Scienze Umane, presso il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Attualmente è Cultore di Materia di Didattica Generale presso Unimore, svolge attività di formazione docenti sulla didattica inclusiva e sulle didattiche innovative, è formatore nazionale AID e collabora col centro di ricerca ‘Metaphor and Narrative in Science’.

    Riccardo Campanini è nato nel 1972 a S. Ilario d’Enza (RE), laureato in Scienze Geologiche, nel 2000 è incaricato dai Musei Civici di Reggio Emilia dello scavo e del recupero di un cetaceo fossile (la “balena Valentina”), di cui segue anche il progetto didattico. Attualmente è Responsabile dei Progetti Educativi dei Musei Civici di Reggio Emilia, con particolare riferimento all’ambito Natura e Scienza ed è referente per il C-Lab, lo spazio dedicato all’innovazione didattica e tecnologica di Reggio Emilia inaugurato nel 2019 ai Musei Civici. Si occupa, per i Musei Civici, del progetto S4Edu (Science for Education) dell’Università di Modena e Reggio Emilia per la formazione di insegnanti e comunicatori della scienza.

 

 

Mercoledì 8 luglio 2020 | “CITY TALK Reggio Emilia. La Cultura per immaginare il futuro” | Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura Comune di Reggio Emilia, dialoga con Martina Mazzotta, storica dell’arte e Anna Maria Meo, direttrice del Teatro Regio di Parma

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    Continua mercoledì 8 luglio alle ore 18 – con una diretta sul canale Youtube dei Musei Civici di Reggio Emilia e sulle piattaforme Facebook dei Musei Civici e di Cultura Reggio Emilia – il ciclo di incontri ‘City Talk | Reggio Emilia – La Cultura per immaginare il futuro’.
    Il ‘City Talk’, con cadenza mensile, è una rubrica web, che viene realizzata dal Comune di Reggio Emilia nell’ambito del nuovo magazine digitale dei Musei Civici di Reggio Emilia, ‘Museo_Mag : Trasmissioni di Cultura’.
    Ogni mese, sempre al mercoledì alle ore 18, fino al dicembre 2021, City Talk vedrà l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti in dialogo con protagonisti della scena culturale e artistica nazionale e internazionale per ripensare i temi e le opportunità della Cultura in questa fase storica segnata da Covid-19.
    Ospiti del secondo incontro di City Talk, mercoledì 8 luglio, sono Martina Mazzotta, storica dell’arte, e Anna Maria Meo, direttrice del Teatro Regio di Parma.

    ‘City Talk’ vuole portare al centro del dibattito la cultura intesa non solo come bene comune, ma fondamento del welfare, non solo patrimonio ma fattore di cura, protezione e sviluppo.
    La cultura è intesa quale chiave per ripartire, come strumento per costruire un ponte che aiuti a superare l’emergenza ma anche una risorsa, un’opportunità di prevenzione e cura per la persona e per una comunità che si vogliono rigenerate da questa transizione attraverso la crisi epocale dovuta alla pandemia.

    ‘City Talk’ vuole essere anche un approfondimento parallelo al percorso partecipativo ‘La Cultura non starà al suo posto’ di ascolto e coinvolgimento della comunità locale per il confronto e la condivisione delle politiche culturali di mandato, inaugurato nel febbraio scorso e assunto con ancora più forza durante questa fase di transizione per co-progettare la cultura e la città di domani.
    L’emergenza ci ha posto interrogativi sulla qualità della nostra vita, sul senso delle azioni, sui valori che esprimiamo nelle azioni di ogni giorno e su ciò che vogliamo dal futuro. A questi interrogativi, durante la crisi, si è dato naturalmente risposta rivolgendosi verso il patrimonio culturale visto come una finestra, un’ancora di salvezza, una risorsa.
    È giunto quindi il momento di riflettere su questa spinta naturale e metterla in valore: City Talk è uno strumento per farlo, considerando la cultura quale attivatore della società, potente agente creativo, risorsa e risposta imprescindibile per una ripartenza. E di più: vengono considerati anche i luoghi, in cui la cultura viene quotidianamente vissuta, condivisa, generata, come necessari non solo alla crescita culturale, ma anche al benessere psicofisico individuale e della società, riconoscendoli come presidio alla salute pubblica e favorirne così il rilancio.

    NOTE BIOGRAFICHE

    Martina Mazzotta è un’accademica e curatrice indipendente specializzata in filosofia e nel suo rapporto con le arti visive, la musica e la scienza. Da settembre 2019 è ospite del Warburg Institute di Londra in qualità di ricercatore ospite.

    Martina Mazzotta è nata a Milano, dove ha lavorato fino al 2013 con il padre, il collezionista d’arte ed editore Gabriele Mazzotta, nella casa editrice da lui fondata nel 1966 e nella Fondazione d’arte Antonio Mazzotta (fondata nel 1988). Per la Fondazione, dal 2001, ha ideato e organizzato mostre, conferenze e concerti nella sede di Milano e nei musei di tutto il mondo. Mazzotta ha pubblicato oltre 2.500 libri che hanno contribuito alla storia della cultura (ad esempio, Dada di Hans Richter nel 1966, il primo libro sull’Arte Povera di G. Celant nel 1969, Il Kitsch di G. Dorfles nel 1968, The living book of the living theatre nel 1971). L’editore ha realizzato molteplici opere in collaborazione con Mirò, Warhol, Oppenheim, Lichtenstein, Beuys e molti altri. La pionieristica produzione espositiva in tutta Europa e in America ha promosso le avanguardie e i loro protagonisti, spesso per la prima volta e attraverso un approccio trasversale. Un patrimonio che oggi è perpetuato attraverso il Living Archive della Fondazione Mazzotta.

    Nel 1999 si è laureata con lode in Filosofia Teoretica all’Università degli Studi di Milano, conseguendo poi un dottorato di ricerca in Storia dell’Arte alla Università Cattolica, dove ha tenuto conferenze e seminari per diversi anni. Ha studiato filosofia alla Freie Universität di Berlino e alla Ludwig Maximilian Universität di Monaco di Baviera, grazie al programma di borse di studio DAAD. Nel 2000 Martina ha lavorato a Londra dove come assistente curatore junior presso il dipartimento mostre della Royal Academy of Arts. Nel 2003 è tornata a Berlino, come rappresentante italiana della delegazione internazionale per la cultura del Goethe Institut.

    Martina Mazzotta ha pubblicato saggi e articoli sulla teoria della Einfühlung, la filosofia e il suo rapporto con l’arte in Germania all’inizio del secolo, sulla musica, la scienza e l’arte (tra gli altri, la curatela della mostra Pelle di donna. Identità e bellezza nell’arte e nella scienza, Museo La Triennale di Milano, Milano 2012), sull’arte e la psichiatria. Nel 2005 ha curato una nuova edizione di Naturalia et Mirabilia di Adalgisa Lugli insieme a Claudio Parmiggiani; il tema delle collezioni enciclopediche ha rappresentato un’area di ricerca costante del suo dottorato ed è stato approfondito in occasione della mostra da lei curata al Museo Poldi Pezzoli e alle Gallerie d’Italia di Milano intitolata Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi (2013-’14). Il catalogo della mostra è diventato un testo di riferimento in materia. Concentrandosi su approcci artistici interdisciplinari e mantenendo una impostazione filosofica, ha scritto diversi saggi su artisti moderni e contemporanei. Ha curato l’intervento di Studio Azzurro alla Biennale Internazionale di Site Santa Fe (USA 2008), le installazioni di Pietro Pirelli durante il Festival Internazionale En-Counters di Mumbai (India, 2013), ha collaborato al progetto My East is your West in cui un artista indiano e uno pakistano hanno partecipato alla 56° Esposizione d’Arte – La Biennale di Venezia (2015) e ha lavorato in Cina per preparare The timeless dance. Beyond the mountains, la mostra su Mao Janhua da lei curata a Roma, al Complesso del Vittoriano (2017). Per la Fondazione Palazzo Magnani ha ideato e curato Kandinsky->Cage. Musica e spirituale nell’arte (prorogata fino al 18 marzo 2018 a Reggio Emilia), che è stata nominata tra le 10 migliori mostre del 2017 in Europa da Robinson-La Repubblica. Sempre per la Fondazione Palazzo Magnani ha curato la retrospettiva su Jean Dubuffet dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e Spirito 1943-1985, (novembre 2018 – marzo 2019, in collaborazione con la Fondazione Dubuffet). La prima presentazione della mostra, Asphyxiating culture, è stata organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Londra e The Warburg Institute ed è stata seguita da diverse conferenze, concerti ed eventi collaterali in Italia e all’estero. Tra le sue recenti conferenze, Tiziano e il Novecento all’Università degli Studi di Milano, all’interno del corso d’arte FAI Le vite di Tiziano. Alchimie cromatiche.
    Alla Saatchi Gallery di Londra ha curato The spirit of the valley. Works by Mao Janhua (giugno/luglio 2019), un progetto espositivo in cui arte, filosofia e Tao sono intrinsecamente connessi.

    Anna Maria Meo è Direttrice del Teatro Regio di Parma. Precedentemente è stata responsabile dei Progetti Culturali Firenze 2010/Firenze Futura, piano strategico Area Metropolitana Comune di Firenze (ott 2003 – dic 2009) e nell’ambito di tale incarico ha elaborato progetti culturali e curato i relativi studi di fattibilità, completi di analisi di contesto, progettazione e fattibilità economica, guidando il processo di concertazione con le istituzioni e le categorie associate, tra i quali la creazione e implementazione della Rete dei Saperi: Firenze Sapere, finalizzato alla creazione di una rete tra la maggiori istituzioni culturali italiane e straniere presenti sul territorio.
    Sempre nell’ambito del lavoro con le istituzioni culturali, ha seguito la progettazione, realizzazione e rendicontazione del progetto Knowledge Sharing, con finanziamento FSE, su commissione dell’istituzione capofila: James Madison University. Partners: Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, Middlebury College, Isia, Accademia della Crusca.

    È stata Direttore organizzativo e amministrativo del Teatro del Carretto – Lucca (ott 1994 – dic 2008). Per il Teatro Del Carretto, compagnia teatrale con sede al Teatro del Giglio di Lucca riconosciuta e finanziata dal MiBACT, ha curato tutte le produzioni e l’intensa attività di coproduzione e distribuzione sul territorio nazionale e internazionale. Ha collaborato inoltre con il Ministero degli Esteri per quanto attiene alla realizzazione dei programmi di scambio culturale in ambito internazionale ai quali la Compagnia ha preso parte con le sue produzioni: Italia in Russia, Italia in Cina, Festival Internazionale de Il Cairo, etc.

    È stata Responsabile dell’Unità di ricerca nell’ambito dell’elaborazione del suono Media Innovation Unit-Firenze Tecnologia (gen 2004 – dic 2006), Firenze. Nell’attività di progettazione e gestione di programmi comunitari, ha presentato alla Commissione Europea, due progetti principali: – S2S2 (Sound to Sense – Sense to Sound, Azione Coordinata) inteso a ridefinire il ruolo del suono nelle interfacce uomo macchina e nei sistemi multimediali – ConGAS (Controllo gestuale del suono, Azione COST). Entrambi i progetti ottengono un finanziamento di circa 1.3 mln di euro.

    Professore associato di ricerca presso l’Università degli Studi di Firenze (gen 2001 – dic 2003), con incarichi didattici all’interno del Progetto Apollo (in seguito Athena) in un modulo dedicato alla pianificazione degli eventi culturali.

    Direttore amministrativo e organizzativo del Centro Tempo Reale (nov 1998 – dic 2003), Firenze. Nell’ambito del suo incarico al Centro Tempo Reale diretto da Luciano Berio, ha curato la produzione del live electronics delle opere del Maestro: Outis prodotta dal Teatro alla Scala e dal Théâtre du Châtelet, di Parigi; Cronaca del luogo per il Festival di Salisburgo e, per la Carnegie Hall di New York, con il Progetto Maurizio Pollini.
    Nel 2001 ha presentato, nell’ambito del VI Programma Quadro della Commissione Europea, il progetto AGNU-LA, coordinatore scientifico M° Nicola Bernardini. Il progetto, del quale è capofila il Centro Tempo Reale, ottiene un finanziamento di 1.8 mln di euro. Fanno parte del parternariato l’IRCAM di Parigi, la Fondazione Pompeu Fabra di Barcellona e il KTH di Stoccolma.

    È stata inoltre Responsabile organizzativo Fondazione William Walton (1989 – 2000) Forio d’Ischia, Segretario Artistico Wexford Opera Festival (1995 – 1998), Direttore di produzione Progetto Mozart-Da Ponte Ente Teatro Romano di Fiesole (1990 – 1992) Fiesole.

 

Mercoledì 10 giugno 2020 | “CITY TALK Reggio Emilia. La Cultura per immaginare il futuro” | Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura Comune di Reggio Emilia, dialoga con James Bradburne, direttore Pinacoteca di Brera e Biblioteca Braidense e con Paolo Verri, già direttore Fondazione Matera-Basilicata 2019

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    Un ciclo di conversazioni con i protagonisti della scena culturale e artistica contemporanea. Il primo mercoledì 10 giugno alle ore 18 in diretta Facebooktwitteryoutube @museicivicire

    Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura del Comune di Reggio Emilia
    dialoga con
    James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense
    e con
    Paolo Verri, già direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019

    L’iniziativa inaugura ‘Museo_Mag : Trasmissioni di Cultura’ magazine digitale dei Musei Civici di Reggio Emilia

    Esordisce mercoledì 10 giugno alle ore 18 – con una diretta sul canale Youtube dei Musei Civici di Reggio Emilia e sulle piattaforme Facebook dei Musei Civici e di Cultura Reggio Emilia – il ciclo di incontri ‘City Talk | Reggio Emilia – La cultura per immaginare il futuro’.
    Il ‘City Talk’, con cadenza mensile, è una rubrica web, che viene realizzata dal Comune di Reggio Emilia nell’ambito del nuovo magazine digitale dei Musei Civici di Reggio Emilia, anch’esso al debutto, intitolato ‘Museo_Mag : trasmissioni di Cultura’.
    Ogni mese, sempre al mercoledì alle ore 18, fino al dicembre 2021, City Talk vedrà l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti in dialogo con protagonisti della scena culturale e artistica nazionale e internazionale per ripensare i temi e le opportunità della Cultura in questa fase storica segnata da Covid-19.
    Ospiti del primo incontro di City Talk, il 10 giugno prossimo, sono James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense e Paolo Verri, già direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e consulente di Amministrazioni pubbliche italiane ed estere. Voci prestigiose del mondo dell’arte che hanno maturato, in ambito internazionale, un’esperienza di alto profilo nelle istituzioni pubbliche.
    Si vuole così portare al centro del dibattito la Cultura intesa non solo come bene comune, ma fondamento del welfare, non solo patrimonio ma fattore di cura, protezione e sviluppo.
    La cultura è intesa quale chiave per ripartire, come strumento per costruire un ponte che aiuti a superare l’emergenza ma anche una risorsa, un’opportunità di prevenzione e cura per la persona e per una comunità che si vogliono rigenerate da questa transizione attraverso la crisi epocale dovuta alla pandemia.
    ‘City Talk’ vuole essere anche un approfondimento parallelo al percorso partecipativo ‘La Cultura non starà al suo posto’ di ascolto e coinvolgimento della comunità locale per il confronto e la condivisione delle politiche culturali di mandato, inaugurato nel febbraio scorso e assunto con ancora più forza durante questa fase di transizione per co-progettare la cultura e la città di domani.
    L’emergenza ci ha posto interrogativi sulla qualità della nostra vita, sul senso delle azioni, sui valori che esprimiamo nelle azioni di ogni giorno e su ciò che vogliamo dal futuro. A questi interrogativi, durante la crisi, si è dato naturalmente risposta rivolgendosi verso il patrimonio culturale visto come una finestra, un’ancora di salvezza, una risorsa.
    È giunto quindi il momento di riflettere su questa spinta naturale e metterla in valore: City Talk è uno strumento per farlo, considerando la cultura quale attivatore della società, potente agente creativo, risorsa e risposta imprescindibile per una ripartenza. E di più: vengono considerati anche i luoghi, in cui la cultura viene quotidianamente vissuta, condivisa, generata, come necessari non solo alla crescita culturale, ma anche al benessere psicofisico individuale e della società, riconoscendoli come presidio alla salute pubblica e favorirne così il rilancio.

    ‘City Talk’ si inscrive nel nuovo progetto di comunicazione digitale dei Musei Civici ‘Museo_Mag: Trasmissioni di cultura’, un magazine online, strutturato in rubriche tematiche volte ad approfondire temi culturali e museali che sono al centro della vita cittadina aperta in un orizzonte globale.
    Le rubriche tematiche riguarderanno ad esempio la promozione culturale, la didattica, l’intercultura, mostre e progetti, creatività e innovazione.
    La prima di queste rubriche è appunto ‘City Talk – Reggio Emilia – La cultura per immaginare il futuro’, in cui l’assessora Annalisa Rabitti si confronta con esperti, artisti e curatori tra i più autorevoli del panorama nazionale, invitati ad approfondire i temi della politica culturale della città. Altre rubriche saranno ‘Musei delle Meraviglie’, dedicata ai nuovi Musei Civici e alla Rete museale cittadina, ‘Crescere al Museo’, sui temi dell’educazione e della formazione, e altre ancora.
    Si è deciso pertanto di puntare su una forte azione online, utilizzando i canali di comunicazione da tempo attivati dai Musei Civici (sito www.museicivicire.it, account Facebook, Instagram, Twitter, Youtube, Pinterest, Google Arts & Culture), raccolti in un unico palinsesto: una comunicazione digitale sempre integrata però con una forte esperienza in presenza, obiettivo principale per un museo che punta dritto verso il futuro.

    NOTE BIOGRAFICHE

    James M. Bradburne (Toronto, 1955) è un architetto e museologo canadese naturalizzato britannico.
    Da luglio 2015 è direttore generale della Pinacoteca di Brera e dell’annessa Biblioteca Braidense.
    Nato in Canada, ha studiato architettura prima in Canada, seguendo il Royal Architecture Syllabus Programme a Vancouver, e poi a Londra, presso la Architectural Association School of Architecture. Ha poi completato la sua formazione presso l’Università di Amsterdam e il Getty Leadership Institute for Museum Management.
    Ha diretto diverse strutture museali o culturali: il newMetropolis science and technology centre di Amsterdam (09/1994 – 12/1998), il Museum für Angewandte Kunst di Francoforte sul Meno (01/1999 – 12/2002), la Next Generation foundation nel Regno Unito (01/2003 – 08/2006). Più di recente, è stato a capo di importanti istituzioni museali italiane. È stato direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze dal settembre 2006 al giugno 2015, data dalla quale ricopre la carica di direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Libreria Nazionale Braidense.

    Paolo Verri (Torino 1966) si laurea nel 1990 in storia dei media all’Università Cattolica di Milano con una tesi sulla relazione tra cultura, letteratura e televisione dal titolo “Libri e televisione: una storia difficile”, scritta con la supervisione di Aldo Grasso e Gianfranco Bettetini e pubblicata dalla Rai, Radio televisione italiana. Paolo Verri è innanzitutto “uomo di libri”, prima direttore editoriale per varie case editrici e poi direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino dal 1993 al 1997. Nel 1998 è Direttore della comunicazione dell’Associazione Italiana Editori che promuove le pubblicazioni italiane a livello internazionale.
    Dal 1998 si occupa di città e sviluppo urbano; nominato direttore dell’Associazione Torino Internazionale, dal 2000 al 2006 si occupa di sviluppare, coordinare e gestire il Piano strategico della città di Torino.
    Dal dicembre 2003 è anche Direttore della Fondazione Atrium che ha l’incarico di promuovere e comunicare le trasformazioni della città di Torino e delle XX Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Nel 2007 viene nominato direttore del Comitato Italia 150 con il compito di ideare, redigere e coordinare il progetto per i festeggiamenti del 150° dell’unità d’Italia, a Torino e in Piemonte. Il ricco programma, della durata di 9 mesi, racconta il passato, il presente e il futuro dell’Italia. Italia 150, con un budget di 42 milioni di euro, raggiunge lo scopo di ospitare 4 milioni di persone in meno di 250 giorni.
    Dal 2011 al 2014 ha diretto con successo la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019 in qualità di direttore del Comitato Matera 2019.
    In contemporanea, dal 2013 al 2015 ha diretto il palinsesto eventi e i contenuti espositivi del Padiglione Italia dell’Expo Milano 2015.
    Dopo la designazione di Matera a Capitale europea della Cultura per il 2019, avvenuta il 17 ottobre 2014, viene nominato direttore generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019 (carica che ha rivestito fino all’aprile 2020), ente che cura l’attuazione del programma di candidatura di Matera 2019. Svolge attività di consulenza per Amministrazioni pubbliche italiane ed estere.

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