Testa di bambino paffuto, I sec. d.C.  Musei Civici di Reggio Emilia. Foto Carlo Vannini

Ti muovi rapida e silenziosa nascondendoti dietro le colonne. Con il cuore in gola ti avvicini sempre di più, ormai solo un’ultima colonna ti separa dalla luce della lucerna. Fai un ultimo passo, allunghi il volto per guardare oltre l’angolo… quando un tintinnio spezza il silenzio facendoti sussultare. Subito la luce si spegne e qualcuno ti passa accanto correndo, quasi sfiorandoti, lasciando dietro di sé un odore pungente, che non riesci a riconoscere.
Ti giri per rincorrere il ladro, ma una mano fredda ti afferra una spalla. Lanci un grido e cerchi di divincolarti, spaventata. «Graphis! Graphis, fermati! Sono io, Charis!».
Ti volti stupita e riconosci il volto preoccupato di Charis, la schiava che si occupa delle cucine. «Cosa fai qui, Charis?», le chiedi bruscamente.

Charis, più grande di te di alcuni anni, punta le mani sui fianchi e ti guarda storto: «Cosa fai tu, Graphis! Le ragazzine non girano per la casa da sole, di notte. Io mi sono alzata presto per accendere i fornelli e cominciare a preparare le pietanze per questa sera. Ho un bel po’ di lavoro da fare, io!». È vero! Questa sera la domus ospiterà un banchetto per festeggiare l’elezione, per la seconda volta, del tuo padrone, Quinto Giulio Alessandro, a Maestro degli Augustali, i sacerdoti che si occupano del culto dell’imperatore Augusto. Nel subbuglio te n’eri dimenticata!

Piena di vergogna porgi le tue scuse a Charis, che sembra rasserenarsi. Le chiedi se ha visto qualcun altro lì, prima di te, e lei ti guarda in modo strano. «No, non c’era nessun altro», dice lentamente. «Perché me lo chiedi? Qualcosa ti preoccupa? Dimmi, bambina». Charis si sforza di sorridere ma si vede che è nervosa. C’è qualcosa di strano nel suo comportamento, di solito così dolce e allegro. Decidi di tenere per te quello che hai visto. «Oh, nulla in particolare. Mi era sembrato di sentire un rumore ma devo essermi sbagliata. Ti lascio al tuo lavoro, sta’ bene Charis». Torni velocemente sui tuoi passi, sentendo sulla schiena lo sguardo preoccupato di Charis.

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