Medioevo svelato: Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia

A cura di Sauro Gelichi e Luigi Malnati

17 febbraio – 17 giugno 2018

 

Da una parte l’Emilia, tributo alla strada romana costruita nel 187 a.C. dal console Marco Emilio Lepido; dall’altra la Romagna, dove Ravenna assurge al rango di ultima capitale dell’Impero Romano d’Occidente (402-476 d.C.).
Emilia e Romagna: un limes geografico in cui la storia modifica usanze, articola mestieri e differenzia dialetti all’interno di confini fluidi, ma tangibili, che nell’alto Medioevo separavano le terre occidentali, soggette alla conquista longobarda, da quelle orientali della Romagna bizantina.

L’esposizione Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia, visibile al Museo Civico Medievale di Bologna dal 17 febbraio al 17 giugno 2018, indaga le trasformazioni causate dall’affermazione dei nuovi ceti dirigenti goti, bizantini e longobardi in questo territorio e nelle sue città, attraverso un viaggio nel tempo di quasi un millennio che racconta la delicata fase di passaggio dalla Tarda Antichità (IV-V secolo) al pieno Medioevo (inizi del Trecento). Una transizione che si riverbera in ogni aspetto della vita politica, economica, sociale e culturale, rappresentando un momento decisivo nella costruzione di nuovi assetti di potere e nuove identità.

Curata da Sauro Gelichi e Luigi Malnati, la mostra è promossa da Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica nell’ambito del programma culturale 2200 anni lungo la Via Emilia che celebra la fondazione delle colonie romane di Reggio Emilia, Parma e Modena.

Una selezione di oltre 300 reperti, recuperati dalle intense ricerche archeologiche condotte in regione negli ultimi 40 anni, racconta con nuove chiavi di lettura questo lungo e complesso percorso storico: dal missorium d’argento cesenate (piatto di uso simbolico-celebrativo) che testimonia la vita agiata di un possidente terriero nella tardantichità alle fibule di età gota rinvenute a Imola, dai reperti longobardi recuperati nella necropoli di Ponte del Rio di Spilamberto al servizio di vasellame in argento di età bizantina proveniente da Classe, dai bicchieri in legno rinvenuti a Parma al bacino in maiolica recuperato dalla facciata della chiesa di San Giacomo Maggiore.

  • IL PERCORSO DELLA MOSTRA

    Il percorso espositivo, articolato in sei sezioni tematiche, parte da un’istantanea sulle città nell’alto Medioevo, profondamente ridimensionate rispetto alla vitalità dei secoli precedenti e contrapposte al dinamismo del nuovo emporio commerciale di Comacchio (Ferrara), per allargare lo sguardo alla riorganizzazione delle campagne, dove fioriscono castelli, villaggi, borghi franchi, pievi e monasteri, e terminare la narrazione con la ciclica rinascita delle città in età comunale.

    La I sezione è incentrata sul tema Un mondo in trasformazione: le città, ossia sull’evoluzione dei centri di antica fondazione in rapporto ai cambiamenti socio-economici e all’organizzazione delle nuove sedi del potere, sia laico che ecclesiastico, fino al VI secolo. La II sezione, imperniata sulla Fine delle ville romane, prende in esame l’insediamento rurale di tipo sparso, già tipico delle fattorie di età romana, fino all’evoluzione databile al VI-VII secolo. L’ideologia funeraria di VI-VII secolo caratterizza la III sezione dedicata a Nuove genti, nuove culture, nuovi paesaggi: in questo periodo l’Emilia-Romagna mostra una sostanziale continuità tra età romana e gota mentre appare fortemente marcata la differenza fra i territori soggetti ai Longobardi (Emilia) e quelli sottoposti ai Bizantini (Romagna).
    Allo sfarzo di alcuni manufatti afferenti alle sepolture fanno riscontro i pochi materiali recuperati nei contesti urbani regionali della IV sezione dedicata a Città ed empori nell’alto Medioevo: qui spicca per vitalità e capacità economica il più grande emporio del nord Italia nel secolo VIII, Comacchio (Ferrara), strategico centro lagunare aperto, vocato allo smistamento e trasporto di beni e merci mediterranei destinati alle terre del Regno longobardo.
    Con la V sezione, Villaggi, castelli, chiese e monasteri: la riorganizzazione del tessuto insediativo, vengono evidenziate le nuove forme d’insediamento (VIII-XIII secolo), quali i castelli, i villaggi di pianura, talvolta fortificati, i borghi franchi, le chiese rurali, perfettamente integrate nella rete itineraria e il ruolo dei monasteri, incaricati del perpetuarsi della memoria dei defunti e della trasmissione della cultura.
    Il cerchio si chiude con la VI sezione, Dopo il Mille: la rinascita delle città, che ripropone il tema dell’evoluzione dei centri urbani, questa volta esaminati nella nuova fase di età comunale.

    Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia offre al pubblico una promozione legata alla Card Musei Metropolitani Bologna, l’abbonamento annuale che consente l’accesso illimitato alle collezioni permanenti e offre riduzioni per le mostre temporanee dei musei aderenti al circuito. Grazie a una convenzione tra i Comuni di Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia, i possessori della tessera hanno diritto all’ingresso con biglietto ridotto alle mostre Mutina splendidissima (Modena, Foro Boario, fino all’8 aprile 2018) e On the road. Via Emilia 187 a.C. – 2017 (Reggio Emilia, Palazzo dei Musei, fino al 1 luglio 2018). Reciprocamente, i possessori di biglietto delle due esposizioni di Modena e Reggio Emilia possono accedere con ingresso ridotto alla mostra bolognese. La tariffa ridotta è inoltre riconosciuta a tutti coloro che presentano un biglietto di ingresso per il Museo Archeologico Nazionale di Parma. La partnership attivata al di fuori dell’area metropolitana di Bologna in occasione del progetto 2200 anni lungo la Via Emilia consente in questo modo di rendere ancora più integrata l’idea di rete culturale e di museo diffuso sul territorio che è alla base della Card Musei Metropolitani Bologna.

    A cura di:
    Sauro Gelichi (Università Ca’ Foscari – Venezia) e Luigi Malnati (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara)

    Promossa da:
    Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
    Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica

    In collaborazione con:
    Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l’Emilia-Romagna | Regione Emilia-Romagna | Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna | Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini | Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza | Complesso Monumentale della Pilotta | Polo Museale dell’Emilia-Romagna

 

Orari di apertura:
fino al 28/02/2018
dal martedì al venerdì h 9.00 – 18.30
sabato, domenica e festivi h 10.00 – 18.30
chiuso lunedì feriali
dal 01/03/2018
dal martedì alla domenica h 10.00 – 18.30
chiuso lunedì feriali, 1° maggio

Ingresso:
intero € 5 | ridotto € 3 | gratuito Card Musei Metropolitani Bologna e la prima domenica del mese

Informazioni:
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4 | 40121 Bologna
tel. +39 051 2193916 / 2193930
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
Facebook: Musei Civici d’Arte Antica
Twitter: @MuseiCiviciBolo

 

La mostra si inserisce nel più ampio progetto “2200 anni lungo la Via Emilia” promosso dai tre Comuni di Modena, Reggio Emilia e Parma, dalle Soprintendenza Archeologia di Bologna e di Parma, dal Segretariato Regionale Beni, Attività culturali e Turismo, e dalla Regione Emilia – Romagna.
www.2200anniemilia.it