Luigi Ghirri. Lezioni di fotografia
Progetto, esercizi e variazioni. Luca Capuano e Stefano Graziani
Lezioni di fotografia prende spunto dalle lezioni che Luigi Ghirri tiene dal 1989 al 1990 all’Università del Progetto di Reggio Emilia. Orientato alla dimensione progettuale e alla ridefinizione complessiva del ruolo di chi opera nel campo delle immagini, il corso offre a Ghirri l’opportunità di affrontare tematiche da sempre centrali.
La mostra è quindi l’occasione non solo per presentare diverse opere su cui Ghirri era al lavoro durante gli anni di docenza ma per riflettere sui legami fra l’insegnamento e la pratica artistica, sui processi di conoscenza mediati dalle immagini e, in particolare, su quelli creativi.
Nelle lezioni, che per Ghirri assomigliano più alla stesura di una carta geografica che ad un percorso lineare, una sorta di “mappa in cui ciascuno può trovare la propria strada”, appare evidente l’interesse nel richiamare l’attenzione sull’ambiente nella sua complessità, una sorta di azione di cura del mondo partendo dalla sua rappresentazione. L’insegnamento è caratterizzato da momenti dedicati alla rilettura del proprio lavoro e alla storia delle immagini, e altri contrassegnati da esercitazioni su diversi argomenti.
È proprio la pratica degli “assignments” (compiti) ad essere al centro della riflessione di Luca Capuano e Stefano Graziani. I due artisti si confrontano non solo con le lezioni di Ghirri ma con la tradizione, condivisa da autori come John Baldessari, Sol Lewitt, Yoko Ono e Georges Perec, di integrare all’interno del proprio processo creativo e pedagogico esercizi ed istruzioni. Capuano e Graziani hanno poi attraversato il lavoro e i luoghi di Luigi Ghirri (l’archivio, la casa) utilizzando la fotografia come esercizio, studio e riattivazione. In questa stessa sezione sono presentati gli esiti del laboratorio condotto dai due artisti assieme ad un gruppo di studenti e studentesse di ISIA Urbino sui temi sollecitati dalla mostra.
Il ruolo che il medium riveste all’interno delle accademie e degli istituti di formazione, fin dalle origini, è approfondito nella terza sezione attraverso un nucleo di preziose fotografie storiche, in gran parte inedite, provenienti dalle raccolte del Liceo Artistico “Gaetano Chierici” di Reggio Emilia. In questi contesti le fotografie non sono unicamente riferimenti visivi su importanti opere, monumenti e architetture, ma veri e propri strumenti di lavoro che presentano segni di quadrettature e riprese, oltreché schizzi e appunti: continui esercizi di mediazione e trascrizione che mettono in evidenza quella che Monica Maffioli definisce la “doppia vita” della fotografia, ovvero quelle che sono le sue caratteristiche “autoriali, materiche, ambigue e perturbanti”.
Biografia
Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Reggio Emilia, 1992) è considerato uno dei più importanti fotografi europei del XX secolo. Il suo lavoro affronta i codici della fotografia: le sue immagini non sono atti di mimesi o semplici riproduzioni, ma modi di esplorare la realtà, sottolineando il carattere fittizio della visione e della rappresentazione. La sua cultura figurativa ha radici nelle poetiche del Novecento, dall’objet trouvé dadaista all’arte concettuale, fino alla pop art americana, mentre in campo fotografico i suoi punti di riferimento sono i fotografi della scuola americana e francese. All’intensa attività espositiva, Ghirri affianca l’idea di un importante lavoro di promozione culturale con la messa a punto di progetti editoriali sviluppati all’interno della casa editrice Punto e Virgola e con l’organizzazione di mostre come Iconicittà (1980), Viaggio in Italia (1984) e Esplorazioni sulla via Emilia (1986), pietre miliari nella storia della fotografia contemporanea italiana che lo vedranno al centro di un animato dibattito.
Mostra promossa dal Comune di Reggio Emilia (Musei Civici, Biblioteca Panizzi) in collaborazione Fondazione Luigi Ghirri, ISIA Urbino e Liceo Artistico “Gaetano Chierici”.
Lezioni di fotografia (Photography lessons) is inspired by the lessons that Luigi Ghirri gave at the Università del Progetto (Design University) in Reggio Emilia from 1989 to 1990. Taking a design-based approach and seeking to comprehensively redefine the role of those working in the field of images, the course gave Ghirri the chance to tackle topics that had always been pivotal.
The exhibition is also an opportunity not only to present several works that Ghirri was working on during his teaching years, but also to reflect on the links between teaching and artistic practice, the processes of knowledge mediated by images and, in particular, the creative ones.
Rather than following a linear path, in his lessons it felt more like Ghirri was drawing a map and allowing ‘everyone to find their own way”. In Luigi Ghirri’s Photography lessons, the interest in drawing attention to the environment in its complexity is evident, a kind of caring action towards the world starting from its representation. As well as looking back at his own work and the history of images, he led practical exercises covering a number of subjects.
Luca Capuano and Stefano Graziani’s main focus is on these very ‘assignments’. As well as Ghirri’s lessons, the two artists examine the tradition of including training and exercises in the creative and teaching process, as espoused by figures such as John Baldessari, Sol Lewitt, Yoko Ono and Georges Perec. In addition, Capuano and Graziani looked through Luigi Ghirri’s life and work, exploring both his home and his archives, and using photography for the purposes of practice, study and reactivation. The same section reveals the results of a workshop run by the two artists for a group of students from the Higher Institute for Artistic Industries (ISIA) in Urbino, which looked into the topics raised by the exhibition.
The third section takes a look at the role that the medium has performed in schools and academies ever since its earliest days, using an invaluable selection of historic photographs from the collections of the ‘Gaetano Chierici’ artistic high school in Reggio Emilia, the majority of which have never gone on public display. In these settings, photographs are more than just sources of visual information about important works, monuments and architecture. They are tools that have been put to practical use, with visible traces of gridding and reworking, not to mention sketches and notes. This evidence of constant mediation and transcription highlights what Monica Maffioli calls the ‘dual existence’ of photography and its ‘authorial, material, ambiguous and troubling’ characteristics.
Biography
Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Reggio Emilia, 1992) is considered one of the most important European photographers of the twentieth century. His work deals with the rules of photography: his images are not acts of mimesis or mere reproductions, but ways of exploring reality, emphasising the fictitious nature of vision and representation. The roots of his figurative art lie in twentieth-century poetry, from Dadaist objet trouvé to conceptual art, right up to American Pop Art, while in the field of photography, his reference points are photographers from the American and French school. Alongside his busy exhibition work, Ghirri added the idea of major cultural promotion, setting up editorial projects developed at the publishing house, Punto e Virgola, and organising exhibitions such as Iconicittà (1980), Viaggio in Italia (1984) and Esplorazioni sulla via Emilia (1986), milestones in the history of contemporary Italian photography that would see it at the centre of an animated debate.
Exhibition promoted by the Municipality of Reggio Emilia (Civic Museums, Panizzi Library) in collaboration with the Luigi Ghirri Foundation, ISIA Urbino, and the Gaetano Chierici Art School.
Orari di apertura
Lunedì: chiuso
Martedì, mercoledì e giovedì: 10.00 – 13.00
Venerdì, sabato, domenica e festivi: 10.00 – 18.00
Ingresso gratuito
mercoledì 24 dicembre: ore 10.00-13.00
giovedì 25 dicembre, Natale: Chiuso
venerdì 26 dicembre 2025: ore 10.00 – 18.00
sabato 27 dicembre e domenica 28 dicembre: 10.00 – 18.00
mercoledì 31 dicembre: ore 10.00-13.00
giovedì 1° gennaio 2026: Chiuso
Esercizi d’osservazione
Incontri nell’ambito della mostra
Palazzo dei Musei
via Spallanzani, 1
ore 16.00
Sabato 17 Gennaio
Fotografia e didattica artistica nell’Ottocento: prospettive di ricerca su patrimoni da riscoprire
Nicoletta Leonardi, docente di Storia della critica fotografica e Storia della stampa e dell’editoria, nonché referente della Fototeca, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Il ruolo degli archivi fotografici nelle Accademie d’arte, tra pratiche didattiche, censimenti e tracce materiali che testimoniano la “doppia vita” della fotografia.
Sabato 14 febbraio
Il fondo fotografico del Liceo Gaetano Chierici di Reggio Emilia. Una rilettura delle fotografie storiche per la didattica e un approfondimento sul restauro e la conservazione
Claudia Cavatorta, storica della fotografia ed ex responsabile degli archivi fotografici del CSAC di Parma, e Melissa Gianferrari, restauratrice e docente della Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
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Appuntamenti precedenti
Sabato 27 Settembre
Sulle lezioni di fotografia
Paolo Barbaro, storico della fotografia e docente all’Università di Parma, già responsabile della Sezione Fotografia del CSAC di Parma in dialogo con Ilaria Campioli, curatrice della mostra.
La genesi del volume Lezioni di fotografia (Quodlibet, 2010), rapporto tra insegnamento e pratica artistica nelle lezioni tenute da Luigi Ghirri all’Università.
Sabato 25 Ottobre
Esplorare il quotidiano a partire da Georges Perec Riccardo Venturi, critico d’arte e docente alla Université Panthéon-Sorbonne (Parigi). Gli esercizi d’osservazione proposti da Perec ci invitano a realizzare un’originale cartografia del quotidiano, allo stesso modo in cui i naturalisti del passato hanno esplorato e mappato territori sconosciuti.
Visite guidate a pagamento alla mostra
ogni sabato mattina ore 11.00
a cura di Socioculturale s.c.s.
€ 5.00 cad. con minimo 7 partecipanti oppure € 35.00 forfettari sotto i 7 partecipanti La prenotazione è consigliata Info e prenotazioni: 0522456816 (telefonare in orario di apertura del Palazzo dei Musei)
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Activity books
Due nuovi strumenti dedicati a bambini e bambine dai 6 ai 12 anni, pensati per trasformare la visita alle mostre in una vera e propria avventura immersiva e partecipata da vivere assieme alla propria famiglia.
Grazie agli activity books, infatti, i più piccoli potranno visitare le mostre assieme ai genitori in un singolare viaggio tra le opere esposte che li inviterà a mettersi alla prova con giochi, sfide, esercizi, enigmi e curiosità. Ogni pagina invita a osservare, esplorare e indagare, trasformando l’esperienza museale in un momento di apprendimento attivo, creatività e condivisione.
L’obiettivo è rendere il museo uno spazio vivo di gioco, dialogo e scoperta, aperto a tutte le età.
Al termine del percorso, gli activity books possono essere portati a casa in modo da conservare un ricordo dell’esperienza fatta.
Un modo nuovo e divertente, tutto da provare, per vivere le mostre dal punto di vista dei più piccoli.
Gli activity books sono disponibili gratuitamente all’ingresso del museo.
L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione
Info:
0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it






