Eclissi. Tre movimenti al nero

Installazione e concept | Alice Padovani
Sound design | Le Piccole Morti

Chiude il 14 ottobre, alle ore 17.00, presso il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia “Eclissi. Tre Movimenti al Nero” installazione ideata dall’artista Alice Padovani nell’ambito del progetto DRIS.
Durante L’ascolto collettivo di “Tre movimenti al nero”, sonorizzazione creata della band Le Piccole Morti, il pubblico sarà invitato a smantellare l’opera tagliando i fili che trattengono le centinaia di paure raccolte.
“Tre movimenti al nero” é diventato oggi un LP che uscirà il 14/10/22 su tutte le piattaforme digitali e in formato fisico limitato.
L’intero progetto artistico verte sulla rappresentazione del sentimento della paura e la musica ne è un ideale corollario: attraverso tre distinti “Movimenti” si sono volute creare diverse sensazioni legate alla paura ricorrendo all’improvvisazione e all’istintività. Il risultato è un unico lungo brano diviso in tre sezioni dove il rumore diventa spesso l’elemento centrale alternato a forti silenzi, schegge industrial/drone e detriti psichedelici.
La copertina di “Tre movimenti al nero” è ricavata da uno scatto di Ali Beidoun, videomaker che ha documentato il progetto attraverso la produzione del video “Extraneous”

 

testo di Cristina Cellini Antonini, co-fondatrice e direttrice artistica di WE RESTART

Alice Padovani è un’interprete straordinaria dei nostri tempi, capace di cogliere e trasformare quei segnali che indicano cambiamenti profondi e di restituirceli con la semplicità di un linguaggio comprensibile, unendo la parola al gesto e alla materia, così che la “sua” arte diventa “nostra” attraverso il rito.
Dopo due anni di pandemia e una crisi internazionale alle porte, Alice Padovani chiede a se stessa e a tutti noi: “Di cosa hai paura?”. Pochi caratteri in nero su un cartellone bianco che hanno la forza di svegliare le coscienze dal torpore collettivo. Una domanda che arriva all’improvviso quasi in maniera mistica e che ci costringe a guardare verso l’interno.
Ma che cos’è la paura? È un’emozione che accomuna tutti noi, è universale e come scrive proprio il teorico dell’evoluzione Charles Darwin nel 1872, “la paura è stata espressa sempre in una maniera identica a quella di oggi”.

La paura esiste perché non si sta vivendo con la vita, si sta vivendo nella mente quello che potrebbe accadere dopo. Questo crea una realtà distorta che ci pone nell’ottica di temere l’altro e la diversità, che scatena pregiudizi, stereotipi e forme di discriminazione. La verità è che la paura è semplicissima: tutti abbiamo paura e questo ci rende uguali.
Da questo dialogo con il pubblico e dalla collaborazione sinergica con la band Le Piccole Morti, nasce l’opera Eclissi. Tre movimenti al nero. Ovvero, un’installazione immersiva, dove il suono accompagna e amplifica le suggestioni dello spettatore, divisa in tre movimenti che danno forma a questa emozione. Tre stanze, tre movimenti sonori, e una progressione luminosa e catartica dal buio alla luce.
Come in un’eclissi, la paura, agisce deformando e offuscando la nostra realtà, così Alice Padovani costringe lo spettatore a vedere e ad ascoltare la paura per comprenderne la natura transitoria.
Nella stanza centrale, due sedie invitano all’ascolto e alla meditazione, mentre le due stanze adiacenti agiscono come i poli opposti di una eclissi. Una stanza è il buio, il vuoto, la censura della paura; la stanza opposta è la luce, la condivisione delle paure, unite da un filo rosso da cui, come una nuvola, piovono parole restituite alla leggerezza dell’anima.

A introduzione delle tre stanze, un’opera che distingue il linguaggio artistico della Padovani, una teca museale dove spicca una frase nella sabbia: “Il mio amuleto contro la paura è il tempo”.

“Essere persi nella propria immaginazione, questa è la base della paura.
Se si è radicati nella realtà, non c’è paura.”

Sadhguru


Di cosa hai paura? è uno dei progetti selezionati da Eccom-Idee per la cultura attraverso la call di Europa Creativa “DRIS – Co-creating Intercultural Societies: a Focus on Racism and Discrimination” e coinvolge l’artista visiva Alice Padovani, affiancata dal videomaker Ali Beidoun e dalla band musicale Le Piccole Morti.

Di cosa hai paura? è promosso dal Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia Romagna e realizzato in collaborazione tra Comune di Reggio Emilia / Musei Civici di Reggio Emilia | Fondazione Mondinsieme | Abreer-Associazione dei Burkinabè di Reggio Emilia | Coro Interculturale di Reggio Emilia APS | AGE-Associazione Giovani Europei | Associazione dei volontari ucraini in Italia-ABY | Associazione Maliana Badegna | Museo Gemma-Unimore | Casa delle Culture di Modena | Accademia Valdarnese del Poggio | Associazione TEFA Colombia ODV di Modena | Silvia Rossi

Coordinamento: Georgia Cantoni
Progettazione: Milena Bertacchini,Georgia Cantoni, Marco Maria Coltellacci, Elena Facchino, Gianluca Grassi, Chiara Greco, Linda Gualdi, Silvia Rossi
Focus group: Linda Gualdi con Chiara Greco
Comunicazione: Georgia Cantoni con Chiara Ferretti
Allestimento: Filippo Franceschini con Antonio Fabbris, Alessandro Gazzotti, Andrea Viani

Hanno partecipato: Nidir Susanna Alfonso, Jaques Bance, Flavio Bertolino, Yaressi Bourama, Rosalba Cabra Medina, Elena Carnevali, Maëlle Cassé-Micalef, Uzzal Chandra, Michele Luca Contalbo, Alyssa D’Adamo, Claudia Didio, Adham Ibrahim, Rodrigo Grajales Gaviria, Mohamed Korma, Luciano Padovani, Paolo Restuccia, Gaetano Ricciardelli, Irma Romero, Cesare Schieppati, Ulia Silingardi, Alberto Simonazzi, Eleonora Spinelli, Nicole Violi

Eventi collegati

con Alice Padovani
Primo appuntamento inell’ambito del progetto “Di cosa hai paura? Con-tatto di parole, immagini, suoni”. Domenica 24 aprile, in piazza della Vittoria, dalle ore 16.00 si terrà un happening condotto dall’artista Alice Padovani in cui i visitatori del museo, ma anche cittadini e passanti, potranno incontrare i partecipanti al progetto.
“Di cosa hai paura?” è una delle proposte selezionate da ECCOM attraverso la call di “DRIS – Co-creating Intercultural Societies: a Focus on Racism and Discrimination” finalizzata a individuare progetti pilota capaci di valorizzare le relazioni con il patrimonio culturale e storico delle città e di affrontare il superamento degli stereotipi attraverso la co-creazione di narrazioni plurali nonché di favorire una partecipazione culturale condivisa tra persone di origine diversa.
I progetti vincitori stanno coinvolgendo le comunità territoriali tramite la costituzione di gruppi di co-progettazione interdisciplinari come punti di partenza per la facilitazione della diversità culturale e l’inclusione sociale.
Il progetto di Reggio Emilia coinvolge l’artista visiva Alice Padovani, affiancata dal videomaker Ali Beidoun e dalla band musicale Le Piccole Morti. Ed è proprio la paura il tema dell’intera proposta progettuale: tema generativo di spunti interessanti e di un terreno neutro su cui tutti possono confrontarsi e dialogare, intergenerazionale e interculturale. A differenza dei riti e degli oggetti amuletici, che sono diversi in ogni cultura, le paure e i bisogni godono del carattere di universalità e sono condivisi tra culture diverse, sebbene siano spesso anche fattori scatenanti di pregiudizi, stereotipi e forme di discriminazione.
Acquisire consapevolezza che tutti siamo simili in quanto uomini con paure e bisogni – e che, pertanto, discriminare o giudicare l’altro non ha senso alcuno, meno che mai in un’ottica di etnocentrismo culturale e identitario – è uno degli obiettivi del progetto che ha già concluso una prima fase di co-progettazione da parte di gruppi di lavoro interculturali e che da domenica si apre anche al vasto pubblico. E sarà il museo – terra di nessuno perché di tutti – a diventare luogo “calmo”, lavorando sul tema positivo dello spazio che offre protezione e che favorisce il contatto, la conoscenza reciproca che abbatte ogni barriera.
Il progetto intende favorire il moltiplicarsi dei punti di vista che troveranno sintesi nella co-creazione artistica di Alice Padovani e delle comunità coinvolte, un’installazione universalmente comprensibile che potrà essere fruita in maniera condivisa da cittadini con background culturale differente, che potranno trovare – negli oggetti, nelle parole, nei gesti esposti – spunto per entrare in contatto, raccontarsi, riconoscersi nell’altro. L’opera sarà presentata al pubblico durante la Notte Europea dei Musei che avrà luogo il 14 maggio, mentre il video che documenta tutto il percorso sarà presentato il 21 maggio in occasione della Giornata Mondiale della Diversità Culturale.
In caso di pioggia l’evento del 24 aprile verrà posticipato

con Ali Beidoun

Nell’ambito del progetto Di cosa hai paura? Con-tatto di parole, immagini, suoni e in occasione della Giornata Mondiale della Diversità Culturale, sabato 21 maggio, alle ore 16.00 al Palazzo dei Musei, si terrà la presentazione del video “Extraneous” dell’artista Ali Beidoun.
Ali Beidoun è un film maker, regista teatrale e sound designer, originario di Beirut e vive a Reggio Emilia. Nei suoi lavori ha sempre adottato un linguaggio multidisciplinare coinvolgendo vari strumenti multimediali, arti performative e componenti teatrali. Ha collaborato con diverse realtà artistiche tra Libano, Europa e Stati Uniti, sia a livello istituzionale che privato. Oltre ai cortometraggi e ai progetti teatrali che ha realizzato negli ultimi quindici anni, ha anche collaborato con artisti internazionali: come visual artist, con Tania El Khoury, insieme alla quale ha partecipato a numerosi festival quali “Spielart” in Germania, “AntiFestival” in Finlandia o presso il Mucem di Marsiglia e al Watermill Center (Robert Wilson Foundation) di New York; oppure, come performer e sound designer, con la compagnia “4120.Corps” (Francia e Belgio) che si occupa di danza e teatro; oppure, ancora, con la partecipazione di un suo lavoro di video arte nell’installazione di Brian Eno al music center di Los Angeles per l’album “Mixing Colours” (Deutsche Grammophon).
Ha collaborato con i Musei Civici di Reggio Emilia per documentare tutto il percorso compiuto dal progetto Di cosa hai paura? Con-tatto di parole, immagini, suoni e la sintesi di questo suo lavoro si è trasformata nel video Extraneous.
Di cosa hai paura? è uno dei progetti selezionati da ECCOM attraverso la call di “DRIS – Co-creating Intercultural Societies: a Focus on Racism and Discrimination” finalizzata a individuare progetti pilota capaci di valorizzare le relazioni con il patrimonio culturale e storico delle città e di affrontare il superamento degli stereotipi attraverso la co-creazione di narrazioni plurali coinvolgendo le comunità territoriali tramite la costituzione gruppi di co-progettazione interdisciplinari come punti di partenza per la facilitazione della diversità culturale e l’inclusione sociale.
Il progetto reggiano ha visto impegnati l’artista visiva Alice Padovani, affiancata dalla band musicale Le Piccole Morti e dal videomaker Ali Beidoun che ha seguito e documentato tutto il processo creativo che ha portato alla realizzazione della installazione Eclissi. Tre movimenti al nero.
La paura è stato il tema dell’intera proposta progettuale: tema generativo di spunti interessanti e di un terreno neutro su cui tutti possono confrontarsi e dialogare, intergenerazionale e interculturale. Paure e bisogni godono infatti del carattere di universalità e sono condivisi tra culture diverse, sebbene siano spesso anche fattori scatenanti di pregiudizi, stereotipi e forme di discriminazione.
“Ogni progetto nel quale mi trovo coinvolto – dice Ali Beidoun – risulta unico e particolarmente significativo in quanto rappresenta un punto di esplorazione e a volte anche un punto di svolta nel mio percorso.
Mi sento di dire lo stesso sulla mia esperienza con il museo, che reputo stimolante e di grande ispirazione. Ai Musei Civici di Reggio Emilia ho collaborato al progetto “Di Cosa Hai Paura?”, al quale l’artista Alice Padovani mi ha chiesto di contribuire con un lavoro filmico, lasciandomi uno spazio di grande libertà di espressione sia come approccio che come layout finale.
La cosa che ha reso il tutto particolare è proprio il percorso che ho subito affiancando Alice con il suo processo creativo. Questo percorso nasce tutto dalla voglia di documentare l’andamento del progetto ma, trattandosi di un tema abbastanza intimo e soggettivo, cioè la paura, il mio lavoro è diventato introspettivo, perché a un certo punto la paura tocca tutti noi.
Così mi sono trovato nel bel mezzo di una indagine riguardante tutto il vocabolario delle paure e non ho potuto ignorare gli effetti che questa esperienza ha avuto su di me, grazie ai contributi di tutti i partecipanti. Quindi nella presentazione audio-visiva “Extraneous”, che vedrete il 21 maggio al Palazzo dei Musei in occasione della Giornata Mondiale della Diversità Culturale, spero che si percepisca questo viaggio dal pubblico al privato, dalla call “DRIS” a una mia personale “paura”.”

 

 

 

L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione

Info:

0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1
Durante gli orari di apertura della sede.
musei@comune.re.it