Noi e gli Este – Sala 2.1

La sala dedicata al Cinquecento accoglie i visitatori con un grande diorama nel quale personaggi ed eventi si intrecciano per restituire l’idea di un secolo complesso, segnato da stravolgimenti politici, esplorazioni geografiche, incontri con nuovi popoli e grandi conflitti.
Il ducato estense osserva tutto ciò dall’esterno, interessato ai grandi cambiamenti ma impossibilitato, per forza e denaro, a prendervi parte. Il 19 novembre 1502, Alberto Cantino, emissario ducale al servizio degli Este, informa Ercole I d’Este di aver lasciato a Genova il planisfero che gli era stato richiesto. Questa mappa di grande valore, qui riprodotta in tessuto, rappresenta la costa brasiliana, arricchita da una natura rigogliosa e dai colori vivaci dei pappagalli.
Un cortigiano del Cinquecento, qui simboleggiato da un costume d’epoca, osserva con curiosità questo nuovo mondo, descritto come popolato da animali straordinari e abitanti vestiti di piume e ornati di diademi.
I Conquistadores, muniti di bussole, taccuini e carte geografiche, si avventurano nel Nuovo Mondo, protetti dalle loro opulenti armature. Durante i loro viaggi, riportano in Europa oggetti preziosi, come la bellissima amaca, che ancora oggi testimonia la ricca cultura delle popolazioni amazzoniche. Sul fondo della vetrina, tre fotografie di Fabian Albertini richiamano la foresta amazzonica contemporanea, creando un ponte tra passato e presente.