Nel Settecento, l’apertura del contesto sociale ed economico alle novità e all’innovazione, anche nel sistema educativo, ha favorito l’affermarsi di studiosi che hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo delle nuove scienze, testimoniati dalle cinque vetrine sulla parete destra.
Antonio Vallisneri (1661-1730) è stato innovatore nel campo della Medicina grazie al suo approccio basato sull’osservazione, l’esperienza diretta e il ragionamento scientifico; Bonaventura Corti (1729-1813) si è dedicato alle osservazioni al microscopio e allo studio degli insetti che danneggiano l’agricoltura, cercando soluzioni pratiche per proteggere le colture. Giovanni Battista Venturi (1746-1822), ingegnere al servizio del ducato, ha contribuito a importanti opere idrauliche e a progetti di costruzione di ponti e mulini. Come fisico, è ricordato nel campo della dinamica dei fluidi per aver studiato il fenomeno ora noto come “Effetto Venturi”. Filippo Re (1763-1817), agronomo, ha migliorato le pratiche agricole per aumentare la produttività, studiando le malattie delle piante, l’uso dei fertilizzanti e le tecniche di coltivazione di foraggi e ortaggi. Leopoldo Nobili (1784-1835), fisico, ha contribuito agli studi sull’elettricità e il magnetismo, inventando strumenti estremamente sensibili che hanno contribuito a nuove scoperte in queste discipline.