Nell’Ottocento alle mostre annuali promosse dalle Accademie si affiancano le mostre di artisti locali promosse da associazioni cittadine, le Società promotrici di Belle Arti.
A Modena la Società Promotrice di Belle Arti viene istituita nel 1845. Il funzionamento è semplice: ogni socio si impegna a versare periodicamente una quota e in cambio partecipa al sorteggio di alcune delle opere esposte e acquistate dalla Società.
Dopo l’Unità d’Italia, a queste mostre locali se ne affiancano altre sul piano nazionale; la prima a Firenze nel 1861, la seconda a Parma nel 1870, la terza nel 1872 a Milano. Dal 1895 in avanti la Biennale di Venezia non solo espone opere di artisti italiani, ma anche le mette in vendita, con una provvigione del 10%. In occasione della prima biennale del 1895, i visitatori sono 220.000, 516 le opere esposte, delle quali 186 trovano un acquirente.
Da allora esposizioni di ogni tipo diventano avvenimenti di ordinaria amministrazione; mostre piccole grandi, pubbliche e private, collettive e personali. A Reggio Emilia di particolare rilievo è la Mostra Artistica Industriale allestita a Palazzo San Giorgio dove sono esposti 233 dipinti accanto a numerosi prodotti dell’artigianato locale.
Sulla parete sono esposti alcune delle opere dei paesaggisti reggiani.