#1 / Novembre 2020

È dedicato al tema cruciale dell’educazione il numero uno di Museo_Mag : Trasmissioni di Cultura.

Le scuole sono, infatti, uno dei temi caldi della transizione imposta dal Covid che purtroppo, lungi dall’essere conclusa, è anzi stata aggravata dall’aver ripreso la pandemia tutta la sua forza e tragicità. L’apertura della scuola “in presenza” – e il suo significato così forte ed eloquente – è diventata questione essenziale.

L’emergenza ha infatti riportato al centro del dibattito pubblico il valore dell’educazione come bene comune imprescindibile per una società che vuole crescere, continuare a resistere specialmente là dove insistere significa futuro, slancio verso un nuovo mondo in mano ai giovani che non devono essere privati di nessuna possibilità di formazione. È la scuola a garantire l’educazione alla relazione sociale, alla democrazia, a costruire persone in armonia con gli altri e il mondo, capaci di essere cittadini attivi. Ma questa missione è condivisa con altre istituzioni e luoghi della cultura: Musei, Biblioteche, Teatri sono deputati anch’essi all’educazione, ma in questa emergenza non hanno avuto la stessa sorte e sono stati chiusi perché diversamente percepiti e vissuti non come servizi essenziali per la formazione e la cultura civile, ma come se fossero dedicati prevalentemente all’intrattenimento.

I Musei Civici di Reggio Emilia, come le altre istituzioni culturali, sentono questa responsabilità e in questo periodo di chiusura al pubblico sono in realtà attivi e continuano a svolgere il loro ruolo di sempre, a servizio anche della scuola, ospitando dentro il museo la scuola stessa, entrando ancor di più nella vita quotidiana di programmi e attività. Questo non solo per recuperare spazi in un momento di necessità, ma per continuare ad offrire sapere e bellezza attraverso una nuova didattica che arricchisce quel processo di innovazione permanente portato avanti dai Musei Civici intesi come laboratorio di sperimentazione culturale in una città che ha fatto dell’educazione il suo carattere distintivo

La scuola insediata all’interno del museo ha inaugurato una via inedita che immaginiamo di proseguire anche nel dopo Covid.

Solo rilanciando l’idea di una scuola autenticamente inscritta in un sistema culturale integrato si può mettere in valore sia l’investimento pubblico sia l’esperienza personale di ognuno maturata negli anni della formazione, che non è unicamente mirata ad ottenere un titolo, ma a far crescere persone e cittadini capaci di agire nella società. E solo così possiamo corrispondere alla nostra Costituzione, testimoniando una democrazia delle opportunità anche verso i tanti Paesi che ancor oggi non riescono a garantire ai loro giovani il prezioso diritto all’istruzione.

Questo il tema dunque che approfondiremo declinato nelle diverse rubriche:
City Talk | Reggio Emilia, la Cultura per immaginare il futuro raccoglie il ciclo di conversazioni – in diretta web con i protagonisti della scena culturale e artistica nazionale e internazionale per ripensare la Cultura nella fase storica segnata dal Covid-19 – condotte da Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura del Comune di Reggio Emilia: nel terzo appuntamento dedicato all’educazione hanno dialogato il Prof. Marco Dallari, autore ed esperto di pedagogia dell’arte, Alessandra Landini, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Manzoni, e Riccardo Campanini, responsabile dei Servizi educativi dei Musei Civici di Reggio Emilia. Nella rubrica Crescere al Museo, ove ci si interroga sul ruolo del museo in ambito educativo e sulle azioni che in esso convergono verso i diversi pubblici, si racconta cosa sta accadendo proprio in questo momento in cui gli studenti vivono tra le collezioni museali reggiane. Scouting riprende il tema dell’agire sociale dell’arte presentando la mostra open air Let’s Not Be Honest, un’installazione urbana a prova di ogni chiusura che promette azioni future all’insegna di una spinta creativa capace di creare valore. Focus Psichiatria e MuseoPOP sono dedicate in questo numero ai contenuti museali che diventano ispirazione per la letteratura di divulgazione e per il gioco, da sempre mondi paralleli del fare educazione.

Georgia Cantoni
Responsabile comunicazione
Musei Civici di Reggio Emilia


CITY TALK

Reggio Emilia. La Cultura per immaginare il futuro

Da giugno a dicembre 2021, un ciclo di conversazioni in diretta web con i protagonisti della scena culturale e artistica nazionale e internazionale per ripensare i temi e le opportunità della Cultura in questa fase storica segnata dal Covid-19. Ospiti del terzo incontro di City Talk, dedicato alla didattica museale e più in generale al tema dell’educazione, vissuta ed esperita in questo momento di forte emergenza dovuta alla pandemia, sono il Prof. Marco Dallari, autore e esperto di pedagogia dell’arte, Alessandra Landini, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Manzoni, e Riccardo Campanini, responsabile dei Servizi educativi dei Musei Civici di Reggio Emilia.
Vai all’archivio




#CrescerealMuseo

Ripensare le strategie educative

“Per l’utile di chi studia e per la meraviglia di chi entra”.
Questa iscrizione, che dall’Ottocento accoglie i visitatori all’ingresso dei Musei Civici di Reggio Emilia, testimonia il legame storico tra i nostri musei e la didattica. Una relazione che si è sviluppata nel corso degli anni e si è trasformata in una profonda vocazione, fino ad essere riconosciuta oggi come vera e propria mission istituzionale, che si realizza nello stretto dialogo che da ormai 50 anni è condiviso con le scuole del territorio.
In questo contesto, l’arrivo della pandemia ha creato anche nei Musei, come ovunque, una rottura nei tradizionali schemi educativi, al punto di dover individuare nuove strategie e nuove modalità per comunicare il patrimonio e continuare i progetti con il mondo scolastico. Questa contingenza si è trasformata così in un’opportunità per ripensare l’attività didattica potenziando il dialogo con le scuole e consolidando il ruolo educativo del museo come spazio privilegiato per accendere la curiosità e vivere la bellezza, cercando di favorire la creatività e la libertà immaginativa attraverso la molteplicità di linguaggi che esso racchiude.
Continua a leggere



#NottediLuce

NOTTE DI LUCE Diffusa 2020

Un cammino tra parole, fragilità, luce. Sabato 5 dicembre 2020 dalle ore 16 il centro di Reggio sarà illuminato e reso magico da installazioni di luce ideate e realizzate in questi mesi dai creativi dei Musei Civici assieme a persone con disabilità. Le installazioni sveleranno una città intima e inaspettata, che racconterà simbolicamente la fragilità e la differenza, invitandoci così a vedere le cose da un altro punto di vista.
In Piazza Casotti sarà posizionata una cassetta per lettere illuminata, dove le bambine e i bambini sono invitati a portare ed imbucare la propria cartolina. Le bambine e i bambini faranno un cammino all’aria aperta, in totale sicurezza per loro e le loro famiglie, tra parole e luce, per portare a destinazione la propria cartolina e il proprio pensiero. Continua a leggere

#CrescerealMuseo

Incontri! Arte e persone – Luca Manfredi a Palazzo dei Musei

“Incontri! Arte e persone” si sviluppa a partire dal progetto di Reggio Città senza Barriere “B. Diritto alla bellezza” che lavora sull’incontro tra creatività e fragilità, nella convinzione che questo possa essere generativo di nuove opportunità di inclusione sociale. È inserito nella progettazione culturale di “Emilia 2020/2021. La cultura non starà al suo posto” dell’Assessorato alla Cultura – Servizi Culturali del Comune di Reggio Emilia. Soggetti promotori: Comune di Reggio Emilia/Progetto Città senza Barriere, Consorzio Oscar Romero, Farmacie Comunali Riunite. Continua a leggere

#Scouting 

The Cool Couple – Let’s Not Be Honest

Spazio Neutro, 25 settembre – 15 novembre 2020. Questi non sono tempi normali; e ne è la più evidente spia il fatto che tutti, in modo più o meno responsabile, stiano cercando di ricreare o simulare la normalità cui erano abituati, per ricacciare l’idea stessa di ripiombare nell’isolamento o peggio: nei simulacri interattivi di socialità. La quotidianità prosegue sgusciando tra molte strettoie e sbarramenti, eppure prosegue, in modo spesso incontrollabile. In questo contesto, in una galleria commerciale del centro storico, sulla via Emilia, inutilizzata se non come passaggio, un gruppo di giovani ha iniziato ad utilizzare le vetrine di una banca per costruire esposizioni: il progetto si chiama NEUTRO, e ha iniziato la sua programmazione il 25 settembre 2020 con la mostra Let’s Not Be Honest di The Cool Couple (Niccolò Benetton e Simone Santilli). La mostra è accompagnata da una pubblicazione, edita in 50 copie, con un testo di Stefano Volpato. Uno spazio di passaggio, un’idea non inedita ma piena di possibilità in questi tempi e in questa città. Un’idea di un gruppo di giovani, attivi, entusiasti, che non si sono fatti scoraggiare dalle circostanze. Boris Groys (In the flow) sostiene che l’arte per entrare nel flusso delle cose deve rinunciare a pensarsi come eterna; essere parte del mondo significa accettarne la temporalità. Per cui le immagini si fanno instabili; non hanno più l’ambizione di essere mondi significanti separati da una cornice, ma interagiscono con tutto ciò che accade L’arte che si colloca “nel flusso” è inoltre l’arte che agisce nel tempo e nella situazione; è performance, nel senso che… Continua a leggere

#FocusPsichiatria

Il regno di Matto di Glauser

Lo scrittore svizzero Friedrich Glauser conosceva molto bene la realtà dei manicomi: nella sua vita – spesso più avventurosa dei suoi romanzi – vi era stato rinchiuso più volte, a causa soprattutto della dipendenza da morfina. Non è quindi un caso se una delle avventure del sergente Studer, il protagonista dei suoi gialli, è ambientata in un grande ospedale psichiatrico.
Per chi conosce un po’ la storia e l’architettura del San Lazzaro non è difficile immaginare i personaggi che si muovono nel nostro parco; l’azione ha inizio durante una festa campestre a cui partecipano sia il personale che i ricoverati: un evento molto comune anche al San Lazzaro, di cui abbiamo diversi racconti che ci richiamano quello di Glauser.
Nel romanzo però, durante la festa, scompare il medico direttore e il sergente viene chiamato a indagare. Glauser tratteggia, sfiorando anche l’onirico, la realtà dell’ospedale. Ci sono così gli edifici suddivisi nel parco, le cucine, le officine e le camerate; c’è il personale, con i segreti e le rivalità che non possono mancare in un giallo; ci sono soprattutto i pazienti, sempre in biblico tra il delirio e la chiaroveggenza, con i quali Studer sembra riuscire a creare un canale privilegiato di comunicazione.
Continua  a leggere

 





#MuseoPOP

Giallo Antico

Nel 1990 un nuovo e brillante detective si affaccia sulle pagine del Giallo Mondadori: creato dall’autrice bolognese Danila Comastri Montanari, il senatore Publio Aurelio Stazio indaga nella Roma imperiale al massimo del suo fulgore, e l’antica capitale diventa co-protagonista con i suoi monumenti, personaggi, vizi e virtù. Il primo romanzo della serie, Mors tua, vince il premio Alberto Tedeschi, indetto ogni anno dal Giallo Mondadori, che pubblica poi il romanzo vincitore nella collana omonima. Da allora, la serie è arrivata a 19 titoli, spesso ispirati ad un detto o una citazione latina (In corpore sano; Galllia est; Parce sepulto; Spes, ultima dea; Cui prodest?). Il meccanismo del giallo si adatta bene all’epoca antica; leggendo le indagini del Senatore Aurelio risulta evidente come l’antica Roma fosse una città cosmopolita e dalle dinamiche paragonabili ad una metropoli attuale, abitata da una società multietnica: con una popolazione stimata di almeno un milione di abitanti, dediti alle più svariate attività non così diverse dalle nostre, è verosimile che una indagine poliziesca possa presentare problematiche sorprendentemente simili ad una attuale. Roma era governata sulla base di leggi antiche, ma l’amministrazione imperiale si era dotata di strumenti “moderni” come un archivio pubblico, una zecca, un sistema fognario in parte ancora oggi utilizzato, per non parlare degli acquedotti e della rete stradale e di distribuzione delle merci. Continua a leggere 



#MuseoPOP

Martin Mystère

Archeologo. Biondo. Logorroico. Dotato del terzo occhio. Perennemente in ritardo con le consegne dei testi al suo editore. Queste sono solo alcune delle caratteristiche di Martin Jacques Mystère, detective dell’impossibile, personaggio creato nel 1982 da Alfredo Castelli, reso graficamente da Giancarlo Alessandrini e che da quasi quarant’anni risolve casi “mysteriosi” e impossibili dalle pagine degli albi che portano il suo nome, pubblicati da Bonelli editore. Tra i pochi personaggi a fumetti dotati di una data di nascita (26 giugno 1942), Martin Mystère è al centro di un vero e proprio universo multimediale, che comprende oltre quattrocento albi (regolari, speciali, maxi, annuali, reboot a colori…), CD Rom interattivi, videogiochi, serie animate, traduzioni in molte lingue. Mystère è americano, laureato in archeologia e antropologia, specializzato in cibernetica, scrive libri e articoli su svariati argomenti ed è conduttore di un programma televisivo intitolato “I Mysteri di Mystère”. La sua attività principale è però quella di detective dell’impossibile, che lo porta a viaggiare per il mondo inseguendo la soluzione di casi proposti dai personaggi più svariati o per spedizioni archeologiche e di ricerca di manufatti di ogni genere, sempre in bilico tra realtà e fantasia, ben consapevole dell’esistenza di mondi “ai confini della realtà” e disposto ad avvicinarsi a teorie non convenzionali, pur se ancorate in un solido contesto scientifico.
Continua a leggere 






#MuseoPOP

Il museo entra nei videogiochi con “Assassin’s Creed”

Nonostante siano ancora poco conosciuti, i serious games sono una realtà presente in molti settori: si tratta di videogiochi che fondono intrattenimento e didattica e hanno come obiettivo quello di trarre dall’esperienza di gioco una forma di insegnamento. Le loro caratteristiche non variano di molto da quelle di un videogioco tradizionale, ma sono pensati per uno scopo preciso. La prima persona ad usare il termine è stato lo sviluppatore di videogiochi Clark Abt, nel suo libro pubblicato nel 1970 dal titolo “Serious Games”. Abt li descrive come «giochi con un esplicito e ben definito scopo educativo, non pensati primariamente per il divertimento, senza però escluderlo». Continua a leggere




Hanno scritto: Chiara Bombardieri, Riccardo Campanini, Ilaria Campioli, Georgia Cantoni, Silvia Chicchi, Chiara Ferretti, Alessandro Gazzotti, Martina Mariani, Chiara Pelliciari

❖ Museo_Mag : Trasmissioni di Cultura | Magazine dei Musei Civici di Reggio Emilia | Redazione a cura di Georgia Cantoni con Chiara Ferretti, Andrea Viani ❖