#MuseoPOP/ Il museo entra nei videogiochi con “Assassin’s Creed”

Nonostante siano ancora poco conosciuti, i serious games sono una realtà presente in molti settori: si tratta di videogiochi che fondono intrattenimento e didattica e hanno come obiettivo quello di trarre dall’esperienza di gioco una forma di insegnamento. Le loro caratteristiche non variano di molto da quelle di un videogioco tradizionale, ma sono pensati per uno scopo preciso. La prima persona ad usare il termine è stato lo sviluppatore di videogiochi Clark Abt, nel suo libro pubblicato nel 1970 dal titolo “Serious Games”. Abt li descrive come «giochi con un esplicito e ben definito scopo educativo, non pensati primariamente per il divertimento, senza però escluderlo».

I serious games trovano applicazione in svariati contesti e si basano sull’apprendimento attivo: nella categoria rientrano gran parte dei simulatori, diffusi soprattutto in taluni ambiti lavorativi, in cui vengono appunto simulati eventi che potrebbero accadere durante lo svolgimento di una mansione e che fanno maturare esperienza in un determinato contesto. Possono trovare uso anche in ambito educativo, ad esempio per l’insegnamento della storia. Un videogioco piuttosto popolare tra i giovani può essere ricondotto all’interno di questa categoria: si tratta della serie Assassin’s Creed, le cui ambientazioni ricalcano fedelmente le epoche più importanti della nostra storia. Ricordiamo che si tratta di un gioco per un pubblico di età non inferiore ai 18 anni, come raccomandato dalla Pan European Game Information (PEGI). Ogni titolo della serie vede il protagonista, membro dell’ordine degli Assassini, opporsi all’ordine dei Templari, il tutto contornato da eventi e personaggi storici realmente esistiti. La trama, seppur fittizia, viene adattata all’epoca storica in cui si sviluppa, con l’obiettivo di trasmetterne l’atmosfera attraverso dettagli realistici, proponendo all’interno di un videogioco le caratteristiche di un romanzo storico.

In particolare, il capitolo intitolato “Origins” è tra i più precisi in quanto a ricostruzione del contesto storico: ambientato nell’antico Egitto, nel 49 a. C. durante il regno del faraone Tolomeo XIII, al tempo della guerra civile romana tra Cesare e Pompeo e del conflitto dinastico tra Cleopatra e Tolomeo. La cura e i dettagli delle ambientazioni ha addirittura spinto la casa produttrice Ubisoft a rilasciare una modalità di gioco unica nell’intera serie Assassin’s Creed, il Discovery Tour: questo permette di esplorare liberamente l’antico Egitto, senza badare a missioni e combattimenti, in una sorta di museo virtuale a puro scopo educativo. Il Discovery Tour è disponibile non solo come contenuto aggiuntivo al software del gioco, ma anche come versione autonoma scaricabile direttamente dallo store Ubisoft.

Sono presenti differenti modalità di visita: una mappa permette di selezionare i luoghi più interessanti da visitare, ma è anche presente un elenco con visite divise per temi; i tour possono essere percorsi attraverso uno dei personaggi del gioco principale. Inoltre, sono disponibili delle vere e proprie audio-guide con approfondimenti nei punti più interessanti del percorso.

La collaborazione tra gli sviluppatori del gioco e gli esperti ed egittologi che hanno contribuito alla ricostruzione del contesto storico, ha spinto Ubisoft verso un ambizioso progetto: Hieroglyphics Initiative, presentato al British Museum di Londra il 27 settembre 2017 e ancora in corso. Ubisoft, in collaborazione con Google, ha come obiettivo quello di sviluppare un sistema di traduzione dei geroglifici a partire dal sistema di apprendimento delle macchine, l’intelligenza artificiale. Il sito ufficiale propone aggiornamenti sullo stato delle ricerche, di cui l’ultimo lo scorso luglio. Dal progetto è nato “Fabricius”, ospitato sulla piattaforma Google Arts&Culture, attraverso il quale è possibile comprendere i fondamenti dei caratteri egizi in maniera interattiva e provare a trascrivere divertenti messaggi in codice usando i geroglifici. Come il sito specifica, le traduzioni non saranno accurate e il range di parole tra cui scegliere è piuttosto ridotto, ma sicuramente rappresenta un modo divertente per provare a comprendere la scrittura dell’antico Egitto.

Le dinamiche storiche nei videogiochi della serie Assassin’s Creed hanno portato molti giocatori ad appassionarsi alla storia e a volerne approfondire le epoche vissute attraverso le avventure dei loro protagonisti. La missione educativa non è forse l’obiettivo principale del gioco, ma la cura e la passione dei suoi sviluppatori nel ricostruire con fede il contesto storico di ogni capitolo fa sì che questa serie possa essere annoverata tra i serious games di maggior successo in quanto il giocatore non può prescindere dall’apprendimento della storia.

Link utili:

Store Ubisoft per l’acquisto di Discovery Tour

https://store.ubi.com/upc/it/discovery-tour-by-assassin-s-creed-ancient-egypt/5a7d728d0c8ee45b54018f25.html?edition=Ancient%20Egypt

 

Martina Mariani
Laureanda in “Giornalismo, cultura editoriale e comunicazione multimediale”
Università di Parma