#CrescerealMuseo / Martina Mariani

Martina Mariani ha di recente conseguito la laurea magistrale in “Giornalismo, cultura editoriale e comunicazione multimediale” presso l’Università di Parma, dopo aver svolto il suo tirocinio universitario presso i Musei Civici di Reggio Emilia, e così le abbiamo fatto qualche domanda sulle motivazioni che l’hanno portata a voler collaborare alla comunicazione dei musei reggiani e a scegliere una tesi dal titolo “Pandemia, web e cultura: immaginare il futuro con i Musei Civici di Reggio Emilia”:

Qual è stato il tuo percorso di studi?

Profondamente affascinata dalla cultura orientale, in particolare da quella giapponese, ho intrapreso il percorso di studi in “Lingue, mercati e culture dell’Asia” presso l’Università di Bologna, laureandomi nel 2016 con una tesi dal titolo “Shōjo manga: la costruzione dell’identità del fumetto al femminile”. Gli strumenti sul web mi hanno dato la possibilità di colmare la distanza tra il nostro paese e l’estremo oriente e hanno nutrito la mia passione per le diverse espressioni dell’arte e della cultura giapponese spingendomi verso lo studio approfondito della materia fino a godere delle bellezze e del fascino del Sol Levante anche dal vivo. Così, presa dal desiderio di condividere la mia passione, circa un paio di anni dopo aver conseguito la laurea triennale ho deciso di completare il mio percorso di studi con la laurea magistrale in “Giornalismo, cultura editoriale e comunicazione multimediale”, corso offerto dall’Università di Parma e che mi ha aperto le porte del mondo della comunicazione digitale: ho così potuto apprendere le tecnologie che hanno permesso all’arte e alla cultura di arrivare ovunque e di superare qualsiasi confine.

Perché hai deciso di fare il tirocinio ai Musei Civici?

In generale, le istituzioni culturali del nostro paese sono rimaste a lungo tempo impantanate in una mentalità antiquata, che vedeva il museo come luogo di un sapere da custodire anziché diffondere: ciò ha portato a un ritardo nell’adozione dei media digitali, dovuto anche a questioni di natura economica. Inoltre, è proprio nelle realtà museali medio-piccole che c’è più bisogno dell’aiuto di persone competenti nell’uso degli strumenti di comunicazione web. In questo contesto, i Musei Civici di Reggio Emilia si sono contraddistinti per il loro approccio all’innovazione, abbracciando l’obiettivo di democratizzazione dell’arte e della cultura promosso dalla piattaforma Google Arts & Culture: sono infatti tra i primi in Emilia Romagna ad aver costruito una solida presenza sul social media dedicato alle istituzioni culturali. Da fan del progetto e fiduciosa del potenziale divulgativo dei social media, ho scelto di inviare la mia richiesta di tirocinio all’ufficio comunicazione dei Musei perché convinta di poter dare un importante contributo alla condivisione online delle attività e dei contenuti delle sue cinque sedi.

La tua tesi cosa ha trattato?

A una sola settimana dall’inizio della mia collaborazione, ho dovuto sospendere il tirocinio a causa dello scoppio della pandemia. Da casa ho seguito le attività dei Musei che, con grande impegno, sono riusciti in maniera più che positiva a diffondere l’arte e la cultura anche a distanza. Non solo, molte istituzioni culturali hanno fatto sentire la loro vicinanza al pubblico raccontando le proprie collezioni attraverso dirette in streaming sui social, rubriche settimanali, eventi online creati apposta per dare una risposta efficace alla crisi pandemica. Al termine del mio percorso, ho proposto a Georgia Cantoni, responsabile dell’ufficio comunicazione dei Musei e mia tutor durante il tirocinio, la sua collaborazione per il mio progetto di tesi. Pandemia, web e cultura: immaginare il futuro con i Musei Civici di Reggio Emilia è il titolo del nostro lavoro che si pone l’obiettivo di analizzare la corsa alla digitalizzazione e i suoi effetti sulla comunicazione dei Musei: abbiamo esaminato le strategie di comunicazione web nate durante il lockdown e la presa che hanno avuto sul pubblico, dimostrando come le soluzioni digitali siano riuscite a risollevare il settore culturale dalla crisi scaturita dalla diffusione del nuovo coronavirus.

Cosa hai imparato da questa esperienza?

Da un punto di vista prettamente pratico, ho appreso come funziona il lavoro di una redazione: come creare e pubblicare contenuti sui social e sulle diverse piattaforme su cui sono presenti i Musei tra i quali Google Arts&Culture a cui sono particolarmente interessata, la gestione del sito, l’invio delle newsletter e dei comunicati stampa in occasione di eventi. Ho imparato come la collaborazione tra i membri del team redazionale sia fondamentale in questo lavoro, sia per il processo di creazione dei contenuti che per quello di condivisione e pubblicazione nei quali ognuno svolge la sua preziosa parte. Il lavoro svolto per la tesi mi ha fatto comprendere l’importanza di analizzare l’andamento del proprio lavoro: monitorare le reazioni ai contenuti da parte del pubblico, il loro coinvolgimento, sono attività essenziali che aiutano a migliorare la propria strategia di comunicazione online e, di conseguenza, a trasformare il pubblico in una comunità attiva che partecipa insieme al museo alla costruzione e alla diffusione del sapere.

Ora di che cosa ti occupi? E che cosa vorresti fare in futuro?

In questo momento do il mio contributo come editor presso la redazione di PokémonMillennium, sito web che si occupa di diffondere notizie e novità sul mondo dei Pokémon e in generale su videogiochi per la piattaforma Nintendo Switch. Sono riuscita a unire i miei studi alla passione che nutro per i videogiochi, il cui valore culturale è oggi riconosciuto anche in Italia. Questa collaborazione, insieme alla precedente con i Musei, mi aiuta ad accumulare esperienza che spero mi possa servire per continuare a trattare di contenuti culturali in maniera sempre più professionale e innovativa. Infatti, credo che la sfida per le istituzioni culturali del futuro sia quella di sviluppare nuovi modelli di interazione col pubblico che integrino in maniera armonica il digitale anche alle attività in presenza, facendo da ponte tra i visitatori e l’istituzione.

Georgia Cantoni