5. Il corpo intoccabile

Salone centrale


Patarazzi Nicolò (Reggio Emilia 1495 – post 1562; ante 1562), Noli me tangere, Olio su tavola, cm. 207 x 147

Testa di “Dolorosa”, XVI secolo, marmo, cm 24 x 18,5 x 22

“Noli me tangere” è l’espressione rivolta da Gesù risorto a Maria Maddalena che, non riconoscendolo, l’aveva scambiato per un ortolano. Nicolò Patarazzi ambienta la scena in un paesaggio fantastico di matrice nordica che denota conoscenze probabilmente derivate dalle stampe di Dürer che circolavano in Emilia nei primi decenni del Cinquecento. Il soggetto, tratto dal Vangelo secondo Giovanni, ha avuto diverse interpretazioni: quella più seguita sembra da ricondurre all’invito rivolto da Gesù a Maria Maddalena di non trattenerlo, ma di andare ad annunciare ai discepoli la resurrezione. Il filosofo Jean-Luc Nancy vede in questo tema una riflessione sull’idea del corpo, complementare al tema del corpo offerto da mangiare e da bere nell’Eucarestia ; qui invece il corpo è intoccabile, si percepisce nella sua assenza, in contrasto col corpo di carne della Maddalena. Diversi pittori sono stati attratti da questo episodio in cui è possibile leggere un intreccio delicato intessuto tra il visibile e l’invisibile e un omaggio alla pittura che non può essere toccata, a differenza della scultura, e che si basa sulla vista che è un contatto differito. Abbiamo accostato al dipinto una testa di donna in cui è possibile vedere rappresentata la Maddalena con un’espressione tragica riferibile alla sua presenza ai piedi della Croce (accanto a Maria madre di Gesù e a Maria di Cleofa).