Gaetano Chierici
(Reggio Emilia 1838 – 1920)
La chioccia
1897 ca.
Olio su tela, cm 50 x 62

È uno dei soggetti più fortunati dell’artista, di cui si conoscono repliche e varianti.
Con dipinti come questi Gaetano Chierici ha raggiunto quella fama che anche dopo la morte e fino ad oggi ha visto consolidarsi un fiorente mercato delle sue opere, particolarmente gradite al largo pubblico.
Indubbiamente la piacevolezza dei temi scelti (per lo più bambini di campagna colti in atteggiamenti della quotidianità, legati a innocui scherzi o a piccoli avvenimenti) e il sapiente mestiere pittorico (che raggiunge il virtuosismo nella raffigurazione realistica di particolari dell’ambientazione su cui si accanisce la sua perizia quasi calligrafica) hanno motivato questo successo. Recenti contributi critici hanno evidenziato rapporti precisi con la cultura macchiaiola, ma anche espliciti riferimenti alla grande tradizione della pittura di interni olandese, a contraddire la più generale convinzione di un Chierici abile di mano, ma del tutto disinformato sulla storia della pittura.