Reggio Emilia, Piazza della Vittoria. Denario repubblicano coniato dal magistrato monetale L. Caesius fra il 112 e il 111 a.C. Al dritto, testa di Apollo volto a sinistra; al rovescio, i Lares Praestites, divinità protettrici dei luoghi abitati| Foto © Carlo Vannini

Denario repubblicano con testa di Apollo con il fulmine nella mano destra, II sec. a.C.  Musei Civici di Reggio Emilia. Foto Carlo Vannini

Ti nascondi velocemente tra i rami di un albero e attendi in silenzio che i soldati arrivino. Il rimbombo del battito del tuo cuore si fonde con i rumori della foresta, che presto sono sostituiti dal frastuono dell’esercito in marcia. I soldati sfilano sotto di te uno dopo l’altro, in una fila lunghissima che sembra non terminare mai.
Dopo alcuni minuti, che a te paiono ore, il corteo di soldati romani sembra quasi terminato. Stai per tirare un sospiro di sollievo quando dal basso sale un grido in una lingua che non conosci: «Respice! Capi exploratorem Ligurem!». Non serve conoscere il latino per capire che ti hanno vista, cerchi di arrampicarti più in alto per nasconderti nell’intrico dei rami ma non fai neppure in tempo ad allungare un braccio che una freccia ti raggiunge al cuore. Ti lasci cadere dall’albero e la foresta si richiude sopra di te.

La tua storia si conclude qui.

 

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