Anni ’30

La mostra ha inizio con la data simbolica del 1929, anno in cui la Pinacoteca civica, dedicata ad Antonio Fontanesi, è ufficialmente aperta al pubblico in città; la data che idealmente avvia la creazione di un patrimonio di arte contemporanea per Reggio Emilia. A partire da allora, e grazie al fondamentale apporto di Marianna Prampolini Tirelli negli anni Trenta, si decide di esporre gli artisti viventi nel percorso della Galleria, cosa fino ad allora mai tentata.
Proprio negli anni trenta vediamo quelle che sono le opere dei principali protagonisti della cultura artistica locale, come Ottorino Davoli, artista di sensibilità ancora romantica aggiornata dal postimpressionismo e dalla cultura di Novecento, che ha lasciato un’impronta talmente forte negli artisti locali da aver creato una vera e propria “scuola”. Tra gli artisti nel percorso assimilabili a questo tipo di produzione ci sono Carlo Bazzani e Carlo Destri; ma anche Giannino e Remo Tamagnini, o Gino Gandini che accoglie il tonalismo del maestro bolognese Virgilio Guidi. Altri, hanno avuto Reggio Emilia come città natale ma hanno percorso altrove la propria carriera, come Giovanni Costetti a Firenze.