Invito a…

Tra il 2003 e il 2006 Reggio Emilia promuove “Invito a” su proposta e ideazione del progetto dell’artista Claudio Parmiggiani. Quattro protagonisti dell’arte internazionale – Sol LeWitt, Luciano Fabro, Robert Morris, Eliseo Mattiacci – sono invitati a pensare e produrre opere per alcuni luoghi della città. Il progetto “Invito a”, prevede inoltre che ogni iniziativa sia accompagnata da azioni di coinvolgimento che consentano ai cittadini di partecipare alla realizzazione delle opere e di seguirne lo sviluppo. Nel L’opera Whirls and Twirls 1, progettata da Sol LeWitt per la volta della settecentesca Sala di Lettura della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, si inserisce nella lunga serie dei Wall Drawing, interventi realizzati direttamente sulla superficie muraria con colori acrilici ricercando una totale integrazione tra arte e architettura in cui colori primari e complementari si distendono in un intreccio labirintico e vorticoso. All’interno del complesso monumentale dei Chiostri di S. Domenico Robert Morris colloca Less Than, una scultura in bronzo associata a suoni industriali che l’artista ha registrato in diverse aree della città che vengono emessi al crepuscolo. L’Araba Fenice è l’opera permanente di Luciano Fabro pensata appositamente per la sede dell’Università di Modena e Reggio Emilia (ex Caserma Zucchi) collocandola nel colonnato che occupa il piano terreno dell’edificio . Si tratta di una colonna di marmo iraniano, alta circa sette metri e leggermente rastremata verso l’alto. L’opera è costituita da tre rocchi sovrapposti le cui scanalature, laddove la materia è uniforme, sono ordinate secondo la regola classica vitruviana, laddove emergono con forza le venature del marmo le scanalature le seguono, mantenendo la stessa curvatura con un effetto visivo ad andamento elicoidale. Per l’ ex Fonderia Lombardini, ora sede della Fondazione Nazionale della Danza, Eliseo Marttiacci realizza Danza di Astri e di Stelle: tre grandi lastre in corten alte dieci metri paragonabili ad un antico libro di astronomia su cui sono incisi segni che conducono verso una continua esplorazione dei misiteri del cosmo.