Il Museo di Paletnologia “G. Chierici”

G. ChiericiIl museo di Gaetano Chierici è uno degli pochi musei rimasti intatti dalla loro creazione in Italia, infatti il museo conserva l’arredamento e la disposizione originarie.
Nel museo, la preistoria e l’archeologia del Reggiano sono messe a confronto con l’archeologia di altre regioni d’Italia e con culture di altri continenti.
L’esposizione si articola in 3 sezioni.
La prima, al centro della stanza, riunisce i ritrovamenti archeologi della provincia di Reggio Emilia.
I materiali sono ordinati in sequenze cronologiche ( dal Paleolitico all’alto Medioevo ), per luoghi di provenienza, per materia, per tecnologia e per tipologie di oggetti.
Nelle vetrine sono posti tutti gli oggetti ritrovati dal Chierici, senza distinguere oggetti di “prima” e di “seconda” scelta, ed è proprio questa impostazione che ad oggi rende complessa la lettura di queste vetrine!
La seconda sezione riunisce i ritrovamenti archeologici di tutta l’Italia.
La terza sezione riunisce le culture archeologiche e etnografiche di altri paesi europei e altri continenti. Le sue vetrine contengono oggetti di età contemporanea a Chierici, ma sono prodotti di civiltà considerate “primitive” rispetto alla cultura occidentale dell’epoca.
Molti degli oggetti della terza sezione sono stati donati dal capitano Antonio Spagni di ritorno dai suoi viaggi in America, dove li aveva avuti in dono da un capo dei Lakota-Sioux, tribù con la quale Spagni aveva convissuto per circa sei mesi (tunica dipinta, calumet, faretra decorata in pelle di puma).
Si può infine osservare una quarta sezione che espone “sepolcri” trasportati dal Chierici intatti in museo.
Uno dei più importanti e significativi ritrovamenti ospitati in collezione proviene dal territorio di Sant’Ilario (zona fornaci) e, per questo, viene soprannominato “La Dama Di Sant’Ilario”: una particolare sepoltura di donna risalente all’età del Ferro, significativa per il fatto che la cassa che conserva i resti della defunta è ricavata in un tronco d’albero.