Deposti in terra e in vaso: i costumi sepolcrali dell’età del Ferro

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LE NECROPOLI ETRUSCHE
Nel comune di S’ Ilario d’Enza sono state scoperte tre necropoli: Fornaci, Romei-Baldi e Bettolino, che risalgono all’età etrusca. Le prime due necropoli furono scavate da Chierici, mentre quella del Bettolino è stata individuata e indagata negli anni ‘80 del secolo scorso.
Dallo studio di questi siti si è rilevata la presenza di due diverse tipologie di rituali funerari (rito misto) che comprende: L’inumazione, nella quale il corpo dei defunti viene sepolto sotto terra, è diffusa nell’area della Toscana nord-occidentale, in Veneto e in Lombardia. L’ incinerazione o cremazione comporta la deposizione delle ceneri all’interno di un vaso (in dolio) a sua volta posizionato sotto terra.
Le tombe vengono riconosciute attraverso dei massi (cippi) di pietra.
Grazie ai corredi funerari è possibile attestare che Sant’Ilario nell’antichità fu un territorio fortemente multietnico e teatro di intensi scambi culturali e commerciali tra le genti stanziate in questo tratto di pianura.

LA DAMA DI S’ILARIO (tomba 13)
La Dama di S’ Ilario è un raro esempio di sepoltura all’ interno di una bara ricavata da un tronco scavato e posto in una fossa con il capo rivolto verso Est, simbolo di rinascita. E’ stata rinvenuta da Chierici nel 1879 e appartiene alla necropoli delle Fornaci. E’ una donna di circa 30-40 anni di bassa statura (1,35-1,40 m)
Sopra al drappo che riveste il corpo sono state trovate diverse spille che fermavano il sudario e alcuni capi del vestiario. Altri elementi del vestiario e di ornamento personale erano 4 anelli in bronzo infilati in un dito di ciascuna mano, una collana composta da perle di vetro e una cintura ricoperta di borchiette in rame chiusa da un gancio in bronzo. Particolarmente importante è il gancio della cintura in quanto è un tipico elemento del vestiario delle popolazioni celtiche stanziate lungo l’arco alpino. Infine deposte sopra al corpo, tra le gambe, erano tre fusaiole, tipico elemento del corredo femminile simbolo del suo ruolo sociale. Secondo gli antichi infatti la donna doveva essere DOMISEDA (legata alla casa), UNIVIRA (devota al marito) e LANIFERA (tessitrice).