0056Ph.C.Vannini

DEL COME E DEL PERCHÉ I MOSAICI DELLA CATTEDRALE PERVENNERO AI CIVICI MUSEI

Negli anni immediatamente seguenti il 1870 il “ Reverendissimo Capitolo della Cattedrale decise di mettere mano ad una generale “toilettatura” della chiesa episcopale.
Per recuperare i fondi necessari, erano quelli tempi assai grami per le finanze ecclesiastiche, si provvide tra il 1874 ed il 1875 ad alienare preziosi paramenti ed arredi liturgici ad antiquari fiorentini e modenesi. Tra i beni venduti figurano un ostensorio in bronzo opera di Bartolomeo Spani ed un prezioso reliquiario, datato 1498 dell’orafo Grimaldi che ora fa bella mostra di sé nelle collezioni del Victoria and Albert Museum di Londra. In occasione di questa “ toilettatura” vennero rifatti in marmo i pavimenti delle tre navate. Qui a 60 centimetri di profondità , Don Gaetano Chierici scoprì il litostrato romanico a mosaico. Il 7 Maggio 1878 Don Chierici scrive al Sindaco marchese Gherardini: “ Nel Duomo si è scoperto l’antico pavimento a mosaico ed il Reverendissimo Capitolo permette che sia trasportato al Museo. Prego perciò la S.V.Ill.ma di farlo visitare dall’Ufficio Tecnico Comunale ed ordinare che sia seguito il trasporto…Per urgenza della costruzione del nuovo pavimento il Reverendissimo Capitolo mi ha dichiarato di spedir presto il lavoro. La disponibilità del Capitolo trova motivazione negli alti costi che l’operazione di strappo e di ripristino del tassellato avrebbe comportato. I lavori dovettero procedere assai rapidamente se, il 4 Giugno dello stesso anno, Don Chierici comunica al Sindaco che è terminato il rilievo grafico del pavimento eseguito dal “valente giovinetto Lazzaro Pasini, alunno diciassettenne degli Artigianelli.”
Don Chierici, che seguiva spiritualmente la formazione di questi giovinetti, sceglie bene.
Lazzaro Pasini è destinato a divenire uno dei più noti pittori reggiani (è autore dell’olio “ In soffitta” esposto alla Galleria Fontanesi”. Il 17 Luglio il mosaico è già presente, assieme alla lastra tombale del Vescovo Batista Pallavicino, nei locali dei Civici Musei. Don Chierici informa il Sindaco:” Essi sono stati dati come deposito, riservandosene la proprietà il Reverendissimo Capitolo il quale tuttavia non potrebbe recuperarla se non quando il Museo fosse tolto alla nostra città o cessasse di essere pubblico istituto.”